Tira un’aria ricca di novità in città: nuovo promoter, nuova location, nuovo format. Ed è una partenza che non poteva essere delle migliori quella a firma di Flaming Creatures che ci propone Sir Richard Bishop, un vero lord della chitarra – come già il nome suggerisce – per una data romana che fino a pochi giorni fa sembrava estremamente incerta. Sul finire degli anni settanta fondò insieme al fratello Alan i Sun City Girls, gruppo di culto che si muoveva nel circuito della sperimentazione fra jazz, rock e world music, con un forte interesse per misticismo ed esoterica. Un’infinità di album, cassette (soprattutto) e dischi dal vivo, fino allo scioglimento nel 2007 in seguito alla morte del terzo membro, Charles Gocher.

È così che mentre Alan Bishop dava vita a nuovi progetti, fino agli attuali Dwarfs of East Agouza, insieme a Maurice Louca e Sam Shalabi, il nostro Richard si autoproclamava Sir – investitura più che degna – e si incamminava lungo un percorso solitario estremamente prolifico insieme alla sua inseparabile sei corde. E quando il peso della solitudine si è fatto difficile da sostenere, ecco l’incursione nel power trio dei Rangda accanto a Ben Chasny e Chris Corsano.

Decine di uscite per chitarra acustica ed elettrica, numerosi split, fra cui quel “The Peacock Angels Lament / Narasimha” presentato nel 2008 insieme agli Earth di Dylan Carlson al Circolo degli Artisti, nella prima incursione romana dopo lo scioglimento dei Sun City Girls. Dopo di allora lo abbiamo nuovamente ammirato al Dal Verme nel 2015 e poi a La Fine. Oggi, a sette anni di distanza, viene a presentare il nuovissimo “Hillbilly Ragas”, vinile pubblicato dalla Drag City a fine settembre, con il suo folk psichedelico dal sapore di terre lontane, quei mondi fra India e Medio Oriente che sono sempre stati territorio di esplorazione della Sublime Frequencies, etichetta discografica fondata dai fratelli Bishop nel 2003.