Un intero set di pentole, macchine da scrivere, ferri da stiro, foglie… Affiancati da flauto, pianoforte, percussioni e tre assistenti. Questo è Sunday Morning, uno dei cinque brani che saranno eseguiti stasera da Sentieri Selvaggi. Dopo l’esplosiva e ritmica serata d’apertura, interamente dedicata a Steve Reich, il secondo appuntamento della stagione “La rosa dei venti” sarà in onore di Paolo Castaldi, «Grandissimo, uno dei nostri maestri spirituali» secondo Carlo Boccadoro. Castaldi nasce a Milano, dove studia al Conservatorio composizione e direzione d’orchestra sotto la guida di due grandi maestri: Antonino Votto e Carlo Maria Giulini. Prosegue con corsi di perfezionamento, nientemeno che con Karlheinz Stockhausen, Pierre Boulez e Mauricio Kagel (tra i tanti). È un compositore intenso, inimitabile nel coraggio e nell’indipendenza, ironico, eccentrico. «Un visionario, si potrebbe dire, che ha anticipato alcune istanze post-avanguardistiche oggetto oggi di studio; umoristico, con il gusto della citazione», spiega Boccadoro. Eclettico, vivace, aperto a mille interessi, Castaldi non si occupa solo di musica: studia per qualche anno ingegneria al Politecnico, segue gli studi filosofici più recenti per quanto riguarda la storia dell’arte e la matematica, pubblica articoli, fa interventi radiofonici, insegna ai Conservatori di Milano e Parma. «Un Maestro autentico», viene definito nel programma della stagione. Non vi incuriosisce?