Più un esperimento sociale che un’opera musicale, Disruptive Muzak di Sam Kidel è finito per diventare uno dei dischi del 2016 per Boomkat, il che per certi versi la dice lunga sullo stato della musica sperimentale odierna, qualsiasi cosa ne pensiate. Della pressoché innocua background music viene propinata agli operatori di call center che vengono chiamati da Kidel e che si trovano di fronte a uno sconcertante silenzio al quale reagiscono quasi tutti in maniera meccanica con le stesse frasi, al netto dei diversi accenti e toni della voce delle persone coinvolte. L’ignaro operatore di call center diventa il protagonista dell’opera e la sequela di voci assemblate tutte in fila diventano una specie di loop che accompagna l’intero svolgimento del brano lungo i venti minuti. L’altra facciata del disco sarebbe occupata solo dalla muzak, ma risulta meno interessante della parte con l’interazione umana. Un’idea alquanto originale, da parte di Sam Kidel: chissà cosa si sarà inventato nel frattempo.