Tony Allen si è riscoperto clubber della terza età? È un’ipotesi suggestiva, ma la verità più probabile è che il mondo dell’elettronica non è solo costituito da tunz-tunzers improvvisati e monocordi – che comunque proliferano e si moltiplicano come conigli – ma anche di musicisti seri e veri, suoi pari grado. Così, dopo aver sostituito alla batteria Vladislav Delay all’interno del Moritz von Oswald Trio e aver fatto scorribande funk-balearic assieme ai nostri Nu Guinea, Tony ha messo le sue bacchette al servizio delle macchine di Jeff “The Wizard” Mills. Dall’afrobeat alla techo di Detroit proiettata verso gli anelli di Saturno: tutto live e analogico, e con una buona percentuale di improvvisazione. Un congegno perfetto? Un sei mesi fa circa mi è capitato di vederli dal vivo in Olanda e in alcuni momenti dell’esibizione sembrava che l’uno rincorresse il ritmo dell’altro, piuttosto che dosare sapientemente ognuno il proprio ingrediente alla ricetta. C’è da scommettere, però, che i due nelle settimane estive di festival abbiano affinato l’intesa. E poi vuoi mettere sentire due così duettare sull’impianto dell’Auditorium?

HATTORI HANZO

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