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Radiation Records

Zero qui: si bulla di avere il più bel negozio di dischi dello Stivale

Contatti

Radiation Records Via Romanello da Forlì, 14
Roma

Orari

  • lunedi 10:30–14 , 16–20
  • martedi 10:30–14 , 16–20
  • mercoledi 10:30–14 , 16–20
  • giovedi 10:30–14 , 16–20
  • venerdi 10:30–14 , 16–20
  • sabato 10:30–20
  • domenica chiuso

Si prega di verificare sempre
l'attendibilità delle informazioni fornite.

Se pensate che i negozi di dischi siano luoghi anacronistici per nostalgici incalliti, sorta di musei pieni zeppi solo di vinili costosissimi in edizioni limitate, gente burbera dietro al bancone e centimetri di polvere sugli scaffali, beh, evidentemente non siete mai stati da Radiation Records. Ovvero il fiore all’occhiello dei negozi di dischi indipendenti romani, quello che tutta l’Italia ci invidia e che regge agevolmente il confronto anche con i blasonati negozi di Londra, Berlino, ecc. Il merito è del suo boss, Marco Sannino – cuore punk e sguardo costantemente rivolto al futuro – e del dream team composto dai migliori pusher di musica della città. Il segreto sta nella dimensione accogliente e super fidata “vecchia scuola”, bilanciata da un dinamismo e un’aderenza alla contemporaneità che si riflette tanto nella selezione di vinili e CD – ampia, curatissima, con prezzi competitivi di nuovo e usato – sia nelle cure che il team riserva sempre alla sua clientela. Da Radiation ci trovate il vinile garage punk introvabile e la ristampa di library music, le nuove uscite indie in grandissima quantità, i suoni più di ricerca e tutto quello che ci sta in mezzo (inclusi ovviamente libri, riviste, dvd, magliette). Un luogo ideale eppure tangibilissimo che è la dimostrazione di come, nel 2018, un negozio di dischi con una forte identità, e un gran lavoro dietro a vari livelli, possa non solo sopravvivere ma anche scoppiare di salute. E infatti, dopo l’apertura del “fratellino minore” a Monti a fine 2016, da poco Marco & co. si sono spostati dal mitico spazio su Circonvallazione Casilina in questa nuova location poche centinaia di metri distante, sempre al Pigneto. Un locale grande e luminoso, dominato dal “giallo Radiation”, ancora più zeppo di dischi e che mette voglia di passarci pomeriggi interi dentro (magari ascoltando anche qualche concerto, la zona rialzata sul fondo fa pensare giusto a un palco…). Un posto che, a maggior ragione, si conferma come uno dei pilastri della resistenza capitolina della cultura alternativa.

radiation monti Quando lo intervistavamo, qualche tempo fa, Marco riassumeva così la principale linea guida avuta fin dall’inizio: «Per quanto era in mio potere, volevo sfatare il mito per cui all’estero i negozi di dischi fossero invidiabili per definizione. Volevo che i miei clienti tornassero da Berlino e da Parigi e mi dicessero che i dischi d’ora in poi li avrebbero comprati al Pigneto, perché la nostra selezione era altrettanto intrigante e i prezzi erano del tutto paragonabili. Ho lavorato su due parametri base: l’offerta e i prezzi dell’usato. Non ho mai aspettato che mi telefonassero e mi vendessero la collezione di dischi del secolo per due spicci, ma sono andato in giro in mezzo mondo cercando dischi ovunque e comunque, approfittando dei tour del mio gruppo, delle fiere all’estero e intrattenendo rapporti con colleghi stranieri da cui acquistare in grosse quantità. E poi ho provato a mantenere una politica di prezzi più onesta possibile, competitiva col mercato online allora in vertiginosa ascesa, e che mi premiasse sui lunghi tempi. E ricordo con estrema soddisfazione il giorno in cui un mio carissimo amico, arcinoto Dj romano e collezionista di dischi, mi disse esattamente quello che avevo desiderato per anni: ‘Marco, sono stato a Londra di recente e… Sai una cosa? Il tuo negozio è più bello di tutti quelli che ho visto’. Non pensavo che sarebbe mai successo esattamente come lo immaginavo, fu una soddisfazione enorme!».