Nella culla del quinto quarto e di quello che ancora oggi è il ricettario romano tradizionale, era una bella sfida aprire un locale che guardasse verso il mare. Il nuovo Acquasanta – apertura nell’estate 2019 – sembra riuscito nell’intento di strappare i palati degli avventori di Testaccio al monopolio di coratella e pajata. Il pesce viene dalle aste di Anzio e a cucinarlo c’è lo chef Enrico Camponeschi, con già esperienze da Inopia e all’Osteria di Monteverde. La cucina ha un piglio creativo, ma non si trascura la sostanza, né il caro prezzi. Tra gli antipasti tonno, pane e pomodoro, ceviche di ricciola e il crudo del giorno. Poi spaghettoni burro e alici, eliche con ragu di crostacei, tortelli di spigola, pesce bianco in olio di cottura e così via. Menu degustazione a € 40 di tutto rispetto.
Contenuto pubblicato su ZeroRoma - 2019-10-01