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RitmoLento

quartiere San Donato

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RitmoLento Via San Donato, 169
Bologna

Dopo due anni senza dimora, il circolo Arci RitmoLento è tornato ad avere un tetto sulla testa negli spazi a pian terreno dello storico Casalone (sotto al Covo Club, per intenderci).

Il circolo aveva aperto le sue porte nel 2016 in Via San Carlo 12/A diventando in poco tempo un ritrovo sicuro per studentesse e studenti, lavoratrici e lavoratori precari, collettivi femministi, ecologisti e antirazzisti, fino agli attivisti e alle attiviste di DON’T PANIC, che durante il lockdown l’avevano usato come base per le attività di supporto e distribuzione di beni di prima necessità ai e alle più fragili. Poi la mazzata della pandemia, le difficoltà nel sostenere l’affitto e la conseguente chiusura.

Ora il nuovo corso in un luogo che possa “sospendere il ritmo che ci viene imposto”: «Lo spazio – ci racconta Valerio Tuccella – era già un circolo Arci in capo a un’associazione composta soprattutto da anziani che da un po’ di tempo non riuscivano a mandare avanti le attività. Con loro abbiamo stretto, quindi, un accordo per il nostro ingresso all’interno del direttivo, per una sorta di fusione e per prendere parte alla gestione».

La mancanza di uno spazio è stata l’occasione per avviare percorso di coprogettazione rivolto alle realtà sociali e culturali della città che da tempo scontano una crisi di senso dovuta alla pandemia e al rapporto con le ultime amministrazioni – che ha portato al progetto denominato “Puntiamo allo spazio”. Progetto che fu presentato al Comune di Bologna con un appello per l’assegnazione di un immobile pubblico. Appello che però non si è concretizzato in un percorso coerente con le esigenze dell’associazione.

«Nei mesi successivi all’avvio della co-progettazione – che ha disvelato l’altissima domanda e necessità di spazi a Bologna – abbiamo avuto modo di incontrare alcuni componenti dell’amministrazione ai quali abbiamo presentato gli ambiti di intervento e le linee guida di “Puntiamo allo Spazio”” – continua Valerio. A seguito di queste interlocuzioni abbiamo avuto modo di partecipare ad un avviso pubblico pubblicato dal Comune di Bologna per mettere a bando alcuni locali per l’ampliamento del progetto degli Empori Solidali Case Zanardi, che da tempo danno la possibilità a tante persone in condizioni di povertà di accedere gratuitamente a beni di prima necessità e con i quali avevamo già lavorato durante la pandemia. Una progettualità coerente con la nostra ma che non ne abbracciava la complessità né la dimensione pubblica e generale legata ai temi del lavoro precario, del contrasto alla violenza di genere, dello sviluppo di una scena culturale dal basso – temi sui quali ci spenderemo. Per questo, lavorando con il comitato ARCI, abbiamo scelto di cogliere l’opportunità che si presentava al Circolo Casalone firmando comunque un patto di collaborazione volto alla realizzazione futura di attività connesse agli Empori».

Oltre a risistemare un po’ gli ambienti, il nuovo RitmoLento avrà una sala prove gratuita “per la ricostruzione di un tessuto culturale fuori dalle logiche di mercato”, un progetto di doposcuola per medie e superiori e uno assistenza e cura per la fascia 0-6 nel post-nido e un co-working per permettere a lavoratori e lavoratrici di uscire dall’isolamento del lavoro da remoto (“le tariffe sono in via di definizione, se non sarà gratuito saranno comunque basse giusto per coprire i costi”).