La più classica, monumentale, centrale delle biblioteche milanesi, di quelle veramente aperte al pubblico s’intende. A un passo dal tribunale, ma soprattutto dai giardini della Guastalla per andare a limonare o a fumare con il compagno di tavolo che si punta da giorni, facendo finta di leggere e scrivendo appunti a caso.
Capolavoro del barocchetto, a firma dell’architetto Francesco Croce, l’edificio conserva tracce seicentesche (scalone e portico interno) e neoclassiche, nella facciata sul giardino, e opsita al suo interno la mitica sala del Grechetto, con il mito di Orfeo e più animali che nell’arca di Noé.