Se dovessi stilare una lista dei posti della città che altrove ci invidierebbero, di sicuro il Goccetto occuperebbe un posto di riguardo. E per diversi motivi. È in centro, ai via dei Banchi Vecchi, motivo per cui ci ritrova a camminare per strade e vicoli che si battono poche volte all’anno, e sono tra quelle che danno una dimensione umana al Centro, non assalito da vetrine e monomarca. Ci arriva gente di qualsiasi tipo, dai turisti appassionati che si fanno lì la verticale della vita, ai clienti abituali che ti e si scaldano chiaccherando e tirando giù bicchieri con la scioltezza con cui si beve un caffè, fino a personaggi incredibili con foulard e occhiali da sole che stanno fuori da decenni. Poi c’è la qualità dei prodotti. Le bottiglie sono innumerevoli e i vini alla mescita (prezzi più che onesti) hanno belle etichette: Montepulciano Cataldi Madonna, Grillo Tasca d’Almerita, Collio Zuani, Chardonnay Jurosa e così via. Validi gli spumanti (Contadi Castaldi) e gli champagne (Franck Pascal) e validissimo anche il cibo: dalle tielle di Gaeta ai pomodorini sott’olio, passando per salumi e formaggi a cui daresti il Nobel.
NICOLA GERUNDINO
La vecchia insegna Vino e Olio a via dei banchi vecchi 87 sta lì dal 1983, anche se tutti a Roma conoscono questo piccolo gioiello del centro come “Il Goccetto”. Anna e Sergio lo hanno fondato più di trenta anni fa ed ancora oggi, no matter what, dalle 18:30 alle 24:00 è animato da affezionatissimi avventori di qualsiasi età, nazionalità e appartenenza, dalla baronessa russa al direttore di un prestigioso museo d’arte contemporanea, artisti, scrittori, politici, ragazzetti e turisti. Tutti intorno al bancone di legno scuro che vede protagonista una selezione più di 100 tipi di etichette e ben 40 vini alla mescita – davvero una enormità se consideriamo anche l’altissima qualità del prodotto. Ma non è finita qui: Il Goccetto è promotore anche di una succosissima selezione di ghiottonerie italiane, tutte prodotte da piccole aziende locali o preparate dalle sapienti mani di Anna. Per citarne alcune: Tiella di Gaeta con spinaci e olive, peperoni arrostiti con tonno e capperi; lampascioni pugliesi e pazzeschi involtini al salmone con robiola e prezzemolo. Persino il pane é una vera e propria leccornia ma ad oggi, dopo dieci anni, non sono ancora riuscita a sapere dove se ne approvvigionano. Segreti del mestiere, dicono.
PAOLA CAPATA