Tra tutte le città, Milano è sicuramente la più traumatica in cui rientrare. Perché quello che si sviluppa con Milano è un rapporto malsano, una dipendenza golosa e respingente. Che ti graffia l’anima con segni lunghi come le code a fine agosto al casello di entrata. Ma mentre affronti con coraggio e una valle di lacrime quell’ultima membrana che ti separa dal mare, dai monti, dai profumi, dal silenzio, dal sonno, dalla calma e dalla spensieratezza, hai un fremito di passione che ti si risveglia in fondo allo stomaco, nei bassifondi del tuo animo sai che stai tornando a casa. Una casa che non è solo il quei pochi metri quadrati con un tetto sopra sempre più cari, ma quella vita che in realtà si fa fuori, tra le strade della città in cui scoprire sempre qualcosa, che ha sempre tanto da offrire nonostante l’atteggiamento un po’ anaffettivo. Dei mini festival, delle mostre, del teatro e delle performance, dello stare insieme con e attraverso la cultura.
Per voi una guida dolce e amara come il rientro dalle ferie che trabocca di appuntamenti intensi dedicati alla consapevolezza, al corpo, alla letteratura e a un inizio di stagione con mostre da non perdere. Ovviamente, ci si vede in giro.
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