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Gli studio visit in metrò – M2

Sapersi orientare per la città lungo le linee metropolitane e gli studi d’artista. Crescenzago, Sant’Ambrogio e Romolo: un viaggio per i centri di ricerca domestici.

Scritto da Artoday il 15 giugno 2022

Siamo la puntina sulla vostra mappa della città per trovare tutti gli indirizzi “artsy” più top secret di sempre: gli studi d’artista!
Con “Gli studi visit in metrò Artoday vi porta a spasso per i luoghi in cui si fa la storia dell’arte. È dove vivono gli artisti, dove passano le notti in bianco e studiano, producono, lavorano portando avanti le loro ricerche. Sono case, seminterrati, vecchi edifici industriali, cortili chiusi da portoni, tutti lungo le linee della metropolitana – mal che vada con qualche passo a piedi.
Abbiamo iniziato raccontandovi tutti gli studi che potete trovare e andare a visitare lungo il tragitto della Linea M1, tra un negozio e un bar, ci mettiamo una bella chiacchierata insieme ad un artista. Stessa cosa vale per questo secondo appuntamento: finita l’università o subito prima di un aperitivo, lungo la Linea Verde – M2 trovate altrettanti studi celati dentro vie ed edifici inaspettati.

M2 – Linea Verde

Costruire un percorso di studi lungo la M2 si è rivelato complesso: stiamo parlando di 31 fermate che vanno – nei suoi capi più lontani – da un concerto ad Assago Forum a una sigaretta al parchetto di Gessate, diramandosi a loro volta tra Cologno Nord e Abbiategrasso. Il tutto per 40,4 km di linea verde! Ma niente panico, per intraprendere il nostro viaggio non c’è bisogno di alcun supplemento di biglietto!

Tracciamo una diagonale perfetta che affetta Milano da destra a sinistra: prima fermata del tour Crescenzago dove si trova  l’ex stabilimento Ovomaltina di Milano (Via Privata Meucci), aperta nel 1906, è rimasta attiva per quasi mezzo secolo e vi lavorò anche Primo Levi. Accanto, nella storica Via Palmanova, al numero 187, si trova lo studio di Matteo De Nando, artista che interpreta e indaga la condizione di iperproduzione dell’epoca attraverso la pittura e la relazione con gli altri artisti. I suoi progetti sono sempre da “scovare”, tra collaborazioni sommesse con altri colleghi e rivisitazione della materia. Proprio alle spalle dello studio di Matteo ci si affaccia su Via Flumendosa, che si divide a sua volta in due civici di interesse: al numero 49 troviamo lo studio di Luca De Angelis e al 17 quello di bn+BRINANOVARA

Luca lavora con la pittura e il suo studio e il suo lavoro sono intrisi del legame con la natura, che appare e scompare in un gioco misterioso e ordinario tra composizione e realtà, ci si ritrova immersi in colori sfalsati e personaggi eterei. Poco oltre i bn+BRINANOVARA: uno studio in vetrina dove vengono continuamente raccolti come tesori post-it pieni di appunti e citazioni, ripresi a volte sì, a volte no nei lavori. La loro è un’interrogazione sul tempo e sullo spazio che si sviluppa a due menti e a quattro mani, fondendosi in un lavoro che risulta libero da ogni riferimento e da ogni cronologia. Una pratica che riprende il passato ma che cerca di proiettarsi nel futuro stravolgendone di volta in volta le regole.

Lasciando il ciottolato “biscottin de Carsenzàg”, ci si avvia verso la fermata di Cimiano. In quindici minuti a piedi si arriva allo studio della ormai indiscussa “forza della natura” Nicole Colombo, che aspetta ogni ospite accompagnata dal suo fidato Clodo. In Via Privata Atene n. 7, si schiude l’antro di questa artista poliedrica: disegni, sculture e installazioni formano un labirinto visivo all’interno dell’ambiente. Acciaio, legno, intrecci di pelle, plexiglass, carte e argille si distribuiscono in maniera dinamica, portando dentro ad ogni singolo lavoro le storie dei personaggi che Nicole crea e racconta nel il proprio lavoro. La materia vive, in un connubio  grottesco ed estremamente femminile, aggressivo e delicato, fino a sfociare in un erotismo sinuoso ed evocativo.

Step by step stiamo percorrendo l’intera linea verde. Giungendo a Udine, prendiamo il largo verso Via Pordenone 15 dove andiamo a trovare il regno di Flavia Albu. Qui ci troviamo immersi nel suo lavoro dove è ricorrente l’uso di materiali non convenzionali, come ad esempio il tessuto riflettente che genera effetti affascinanti e spunti di riflessione intensi, o anche plastiche intrecciate a formare code o funi cangianti.

Tornati sotto terra attraversiamo con “la verde” alcune delle zone più in e trafficate della città: Lambrate con la sua aria di paesino e le grandi gallerie d’arte contemporanea, Piola – Città Studi, tutta Politecnico e Toiletpaper; Loreto, un passo subito sotto NoLo; la nostra super famosa Stazione Centrale e la più volte citata “Mai una gioia tranne la fermata prima di Centrale” dei Coma Cose. Garibaldi FS, Brera con Lanza e Moscova e via, ci scaraventiamo giù dalla metro a Sant’Ambrogio – grande patrono e nostro punto di arrivo.

Qui, proprio in prossimità delle Officine Saffi, in Via Vincenzo Gioberti 1, troviamo lo studio di Francesco João. Artista brasiliano con sede a Milano, Francesco ha un lavoro per veri temerari: tele complesse che si compongono di alternanza di colori e sfumature per creare orizzonti e infiniti universi. Sono luoghi in cui perdersi o ritrovarsi, dove si consiglia di mettersi alla prova tra delicatezza e profondità.

Da qui, la chiusura del nostro giro avviene a Romolo, a pochi passi dai Navigli, e perfettamente a metà strada tra le Università IULM e Accademia NABA. Qui, in Via Ettore Ponti 15 ha sede lo Studio DOPAPINE, composto da Andrea Kvas, Andrea Contin, Aronne Pleuteri e Manuel Esposito. Il nome rimanda in maniera non del tutto casuale alla sostanza chimica rilasciata all’interno dell’organismo in situazioni di piacere, mixata con una chissà quale minaccia dialettale del Nord-Est – i suoi inquilini, pur essendo vari per formazione, età e pratiche, danno sfogo ad una continua e costante ricerca critica dove ciascun artista viene influenzato dal perenne scambio di idee, strumenti e tempo.

Alla fine di questo tour siete liberi di andare a casa o spingervi alla scoperta di nuove realtà e nuovi artisti. Se vi fa piacere condividere con noi la vostra ricerca e il vostro interesse, invitateci a partecipare ai vostri personali studio visit!
Infatti, se non ve la sentite di andare a citofonare a casa della gente o di entrare a gamba tesa nel salotto di qualcuno, potete fare affidamento su di noi! Scrivete in DM ad @artoday__projects e saremo noi a farvi da ponte, diversamente gli artisti sono disponibili a essere contattati attraverso i loro canali per potervi accogliere nei loro studi. Mettete alla prova tutta la vostra delicatezza ed empatia e sappiate che ci si diverte anche un sacco: non abbiate paura di fare questo passo, di lasciare un pezzo di voi all’arte e di far sì che essa ne lasci uno, o più, a voi.