Oltre che per accaparrarsi i posti migliori (ovvero i peggiori in fondo all’aula) il primo giorno di scuola serviva per mostrarsi e darsi un'”identità” – lo zaino, il diario, astuccio, penne e quaderni: non ci provate, ve li siete scelti e studiati accuratamente tutti! Allo stesso modo, il primo week end di un club è indicativo per capire che aria tirerà dalle proprie parti e cosa ci si dovrà aspettare durante tutta una lunga stagione. Il fine settimana di apertura del Goa recita: Danny Tenaglia e Claudio Coccoluto (giovedì 27), Killy (venerdì 28), Craig Richards b2b Nicolas Lutz (Sabato 29). House, funk, maestri del genere e degni eredi, nuove leve della scena black e trap.
Ma qualcosa in più ce lo dice anche l’artwork che presenta la nuova stagione: dopo tanti anni il Goa si è rifatto il guardaroba e indosserà un abito completamente diverso da quello che abbiamo conosciuto fino ad ora. Glielo ha disegnato Chiara Capobianco – aka Capo Bianco – artista romana, di ritorno da Berlino dove ha vissuto alcuni mesi per sperimentare in atelier con l’illustrazione, prendendosi una pausa dal lavoro di grafica qui in Italia. Diversi anni fa Chiara portò alcuni suoi quadri in mostra al Goa, piacquero molto e così, nel momento in cui c’è stato da ridipingere – letteralmente – le pareti del club di via Libetta, è stata chiamata in causa.
Di Berlino ci sono diverse cose che ti si stampano nel cervello e una di queste è certamente la metro: mezzo ubiquo che ti scarrozza in qualsiasi parte della capitale tedesca. E proprio alla metro – che, tra l’altro, proprio dietro il Goa passa – è ispirato il nuovo artwork del club: un “piano sequenza” in bianco e nero, dove architettura e persone si fondono, che parte dall’ingresso di una stazione e arriva fin dentro i vagoni. Ci vedrete suore, sbandati, gente che fa l’amore e, se avrete l’occhio lungo, persino i capezzoli di qualche seno scoperto.
Un bianco e nero costante, che ha portato anche a una bella lucidata dei banconi, una risistemata a tutta l’illuminazione e all’impianto luci, nonché al ritorno delle proiezioni visual, con due schermi che incorniceranno la consolle, pensati come se fossero dei finestrini di un vagone dai quali osservare tutto quello che scorre intorno – chiamiamola quindi emotion graphic – coadiuvati da sei proiettori che saranno attivi tutto il tempo. Tutto questo scorrere continuo di immagini Chiara l’ha denominato “trip-in-trip”, ed effettivamente dal vivo questa definizione prende corpo e senso – Zero ha avuto la fortuna di entrare al Goa per una sbirciata in anteprima e una chiacchierata con Chiara stessa.
In carrozza dal 27 settembre allora: il biglietto non costa neanche così tanto e qui i controllori ballano.