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I vicini di casa: il tour d’arte subito fuori Milano / II

Altre ottime ragioni per cui andare a farsi un giro fuori città

Scritto da Annika Pettini il 17 febbraio 2022
Aggiornato il 20 febbraio 2024

Cut me some slack, CoCo, Como

In questi barlumi di primavera che sono già stati ingoiati dal sempre amato cielo color latte milanese, non ci lasciamo scoraggiare e continuiamo i nostri mini tour fuori porta, niente di troppo impegnativo ma solo cose per cui vale davvero la pena. Per sorprendervi fino in fondo sul fatto che esiste vita anche su altri pianeti che non sono Milano, vi raccontiamo i posti più interessanti da un punto di vista artistico e contemporaneo di Como, Piacenza e Brescia.
Così potete andare a farvi un giretto e tornare con argomentazioni incredibili da snocciolare al primo aperitivo con i colleghi o baccaglio di turno (che adesso che si può tornare a ballare bisogna arrivare preparati a tutto-tutte-tutti-tutt*).

COMO
A Como c’è il lago. E fin qui siamo tutti d’accordo ed è anche molto bello. E anche le montagne intorno e le ville dei ricchi (non noi quindi). Ma Como non è solo questo, negli ultimi anni si sono affacciate una serie di realtà che si occupano di visioni e progetti legati alle arti contemporanee.

Galleria Ramo
Simon J, V. David e Benedetta De Rosa
sono stati i primi ad aprire le porte in questa direzione nel centro storico della città. A partire dal 2017 hanno dato una sede fisica al loro progetto Galleria Ramo, nato come fucina di mostre pop-up in spazi in disuso. La loro prima dimora fissa è stata un gioiellino con una vetrina che si affacciava sulle stradine in pavé del centro, che ha segnato la forma della loro identità. Fin dalle prime mostre infatti hanno evidenziato la loro attitudine fresca, legata all’arte emergente ma con grande eleganza e sperimentazione. La loro squadra è formata da artisti emergenti italiani e internazionali e questo aggiunge un punto a favore del lavoro che stanno portando avanti con grande energia e dedizione, nonostante la scelta di restare decentrati rispetto a Milano. Nel 2021 si sono spostati in uno spazio più grande, che gli permette di sviluppare mostre e progetti più ampi e collettive (ma il lavoro di personali e bipersonali resta il più ricercato). In apertura il 26 febbraio, una mostra di Ilaria Cuccagna e Giulia Marchi, in collaborazione con la galleria Materia di Roma (e qui sottolineiamo la sensibilità di Galleria Ramo verso la creazione di un network inclusivo e propositivo). Un tempo lungo, questo il titolo, accoglie le ricerche delle due artiste senza forzarne i legami.

Garten
Nuovissimo spazio dedicato all’arte contemporanea: Garten nasce nel 2019 da una visione di Camilla Moresi che, dopo anni di lavoro a Zurigo, sceglie di tornare nella sua città natale e di dare forma al suo sogno negli spazi dell’ex attività di famiglia.
Molto legata alla pittura, porta avanti una forma di scouting intraprendente in Europa, portando sulle rive del lago qualcosa che solitamente non si vede in città. Da sabato 19 febbraio inaugura Carnival Dream, la prima mostra dedicata ad artisti del panorama italiano: Luca De Angelis, Danilo Stojanovic e Maddalena Tesser, sui temi del realismo magico (con un testo di Rossella Farinotti). L’inaugurazione prevede anche una performance in una vecchia fabbrica a cura di CoCo, collettivo comasco di recente formazione. 

CoCo
Ed eccoli qui dunque: Como Contemporanea, un collettivo di sei artist* e creativ* (Bianca Brugnera, Marco Brugnera, Elisa Diaferia, Vit- toria Toscana, Eva Vallania, Giulia Wetter e tutt* i/le supporter) che hanno trovato casa in una location davvero unica di Como: l’immensa ex Tintostamperia Val Mulini che gli è stata data in concessione per poter sviluppare le loro ricerche e progetti. E così, da un anno a questa parte, lo stanno facendo. Data la natura particolare dello spazio a loro disposizione hanno installato lì i loro studi, ma soprattutto accolgono altri artisti per mostre ed eventi, con un’attitudine specifica volta a riqualificare il posto e riciclare le infinite tipologie di materiali che ancora custodisce dopo anni di uso – abbandono – e riuso. Insomma, sono un progetto tutto da scoprire e per i più curiosi potete assistere alla performance che accoglieranno sabato 19 in occasione della mostra Carnival Dream di Garten.

Fondazione Antonio Ratti
L’ultima segnalazione per Como è di carattere più istituzionale. Si tratta della Fondazione Antonio Ratti che merita un elogio e una citazione per il lungo lavoro che porta avanti dal 1985 in costante dialogo con il contemporaneo – che trova sede a Villa Olmo e Villa Sucota. La Fondazione, voluta dall’imprenditore tessile Antonio Ratti, nasce proprio come promotrice e conservatrice di cultura, per accogliere la grande passione del suo fondatore per l’arte e per i tessuti, unendo le due cose attraverso un impegno costante e una forma di lavoro illuminata e inclusiva, di cui oggi ci sarebbe ancora tanto bisogno. Negli anni la Fondazione è cresciuta e porta avanti tantissimi progetti, tra cui residenze, una biblioteca, a cui attingono i ricercatori del settore, la collezione tessile della famiglia Ratti e delle mostre in costante evoluzione e in dialogo con essa. Fino al 20 febbraio è in corso la mostra Il sogno di Antonio: un viaggio tra arte e tessuto, che ripercorre proprio la visione e la storia dell’imprenditore.

PIACENZA
Signori e signore no panic: so che è una notizia sconvolgente ma Piacenza è a una sola ora di treno da Milano (e parlo dei fedeli vagoni dei regionali). Roba da andata e ritorno in giornata. E lo dico perché si sta facendo notare da un punto di vista di progetti di arte contemporanea e quindi, ecco qui un paio di spunti.

XNL
Fresco fresco di pacca, apre le porte in questi giorni per un mese di preview. XNL si presenta come un centro di arte contemporanea, di cinema, teatro e musica. I propositi sembrano squisiti: grandi spazi ristrutturati che si lanciano come un museo-scuola, nato per ibridare linguaggi, generare esperienze e riflessione.
Fino al 28 febbraio lo spazio si presenta al pubblico con due mostre: The pure necessity di David Claerbout, che affronta una riflessione sulle differenze tra l’essere umano e le altre forme di vita. Al primo piano invece l’italiano Francesco Simeti, artista di grande influenza che si approccia allo spazio con una mostra dal titolo poetico: come un limone lunare / che non riposa mai.

UNA galleria
Si può definire una galleria di nuova generazione. Fondata nel 2018 da Marta Barbieri e Paola Bonino, UNA si occupa di artisti emergenti – prevalentemente italiani ma non solo. Il suo approccio fresco, diretto e aperto racconta molto del nuovo modo di essere gallerist*, ovvero professionist* dinamici, accoglienti e dediti alla ricerca che i loro artisti portano avanti, senza vincolarsi a un media ma amplificando le caratteristiche di ciascuno. UNA ha anche un progetto off-site su Milano, in collaborazione con Spazio Leonardo, il nuovo spazio di Leonardo Assicurazioni – Generali Milano, dove organizzano progetti curatoriali.
In mostra nello spazio di Piacenza fino al 16 aprile Thomas Berra con le sue pitture sognanti in Vorrei una casa al mare ma dipingo sempre montagne.

Il Museo della Merda
Questo non è quello che pensate, è molto molto meglio. Il Museo della Merda si trova in un paesino poco fuori Piacenza ed è stato fondato nel 2015 su iniziativa dell’imprenditore agricolo Gianantonio Locatelli e di un gruppo di sodali: Luca Cipelletti, che ne cura progetti e prodotti, Gaspare Luigi Marcone e Massimo Valsecchi. La merda, per chi non lo sapesse, ha un sacco di qualità, tra cui quella di sapere produrre una montagna di energia se ben incanalata, e il signor Locatelli ha visto nelle 1500 tonnellate di sterco prodotte dai suoi bovini una possibilità.
Il Museo nasce come strumento di sensibilizzazione verso questo impiego della materia e ha sviluppato contenuti di grande qualità! Derivazioni creative e spontanee della merda, dal passato al presente, dagli animali agli esseri umani, non c’è limite agli usi che se ne possono fare.

BRESCIA
Ne avevamo già parlato nella prima puntata de I vicini di Casa raccontandovi della galleria di Massimo Minini, ma riprendiamo qui la sorellina di Milano per approfondire la conoscenza dei suoi spazi dedicati all’arte e al contemporaneo (e pensate che ne hanno anche inventati alcuni ;) a buon intenditor…).

Palazzo Monti
Eleganzia e intellighenzia, innegabile il sapore post bohémien e di gran gusto del luogo: Palazzo Monti è il progetto fondato da Edoardo Monti, giovane collezionista e curatore bergamasco, che trova sede nell’omonimo palazzo storico nel cuore del centro. Scalinata e volta affrescata si mescolano con un programma di residenza di artisti di ricerca provenienti da ogni angolo del mondo. L’anima del progetto è costellata da cene ed eventi volti a nutrire la comunità che lo frequenta e che vi gravita intorno. Fino al 31 marzo in mostra The Cement Garden di Thomas De Falco, che restituisce con la sua inconfondibile estetica il suo periodo di residenza a Palazzo.

The Address
Galleria di arte contemporanea fondata da Riccardo Angossini, giovane gallerista che ha deciso di investire negli artisti a lui vicini per pensiero e età, per tenere in vita un dialogo dinamico e frizzante intorno all’arte. In questo periodo sta lavorando alla sua nuova location, sempre a Brescia, e tornerà con tutte le novità insieme al profumo della primavera.

Apalazzogallery
Galleria di arte contemporanea ormai navigata e di altissimo livello di ricerca e proposta. È stata fondata a Brescia nel 2008 da Francesca Migliorati e Chiara Rusconi, trova anch’essa sede in un palazzo prestigioso della città: Palazzo Cigola Fenaroli. Negli anni si è guadagnata il rispetto del mondo dell’arte e non solo per la sua capacità di lavorare con gli artisti e con lo spazio, per le mostre di ricerca che spaziano tra generazioni, tematiche e provenienze. Dal 26 febbraio inaugura Betwixt the Hands of Time, mostra personale di Raùl De Nieves.

Vi aspetto tutti al bar con argomenti pazzeschi!