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La decima edizione di SPRINT— Independent Publishers and Artists’ Books Salon

L'esplosione definitiva: fiera sì, ma all'interno di una manifestazione molto più ampia

quartiere Porta-Venezia

Scritto da Annika Pettini il 18 novembre 2022
Aggiornato il 22 novembre 2022

Non è mai stata “solo un fiera” ma direi che è definitivamente giunto il momento di far esplodere la dimensione ampia e sfaccettata di SPRINT, in quanto realtà culturale che si muove in modo trasversale e inclusivo e che fa suoi derive di linguaggi e media, che si avvicina e si allontana all’editoria e alle arti come il moto ondoso del mare. Nell’ultimo anno ci hanno regalato curatele, eventi, libri, progetti in divenire e riflessioni su temi importanti del contemporaneo portati avanti da personalità creative eclettiche e di ricerca. Insomma ci piace, e ora arriviamo al suo cuore pulsante, ai tre giorni di massima potenza in cui SPRINT traduce se stess* in una dimensione totale, vivibile ed esperibile: dal 25 al 27 novembre, con tentacoli fino al 10 dicembre, torna a Milano SPRINT—Independent Publishers and Artists’ Books Salon.

Questa riflessione non è che il preambolo per prepararvi a una vera e propria esondazione, a una moltitudine di eventi che popoleranno quel periodo. Provate a starci dietro e vi racconteremo tutto.
Partiamo dal fatto che non si parte dalla fiera, anche se arriva, non temete. Il primo evento, venerdì’ 25/11 alle 18 a Dropcity (dai che ve lo ricordate dall’ultimo Fuorisalone, quello nei tunnel di Stazione Centrale) dove potete trovare MAKING WAVES, una mostra trasversale e internazionale che vi porterà dall’America al Cairo, grazie a due progetti cardine e alcune derivazioni. SPRINT, ci porta sul piatto l’esperienza del Whole Earth Catalog [WEC, America, 1968-1972], concepita da Stewart Brand, suo fondatore, in anticipo su tutti i tempi e le dimensioni. Si tratta di una selezione dei migliori strumenti e idee per vivere oltre i limiti dell’America suburbana e corporativa, insomma un “How to” ante internet con risposte a ogni evenienza e, accanto, la risposta più contemporanea di كیف تـ Kayfa ta [Cairo/Amman], progetto fondato nel 2012 delle artiste/curatrici Maha Maamoun e Ala Younis, iniziativa araba non-profit che riprende la forma popolare del manuale how-to [how=kayfa, to=ta] per rispondere a necessità del presente.

Ci allontaniamo un attimo da Dropcity ma solo per tornarci presto, e il 26 e 27 novembre approdiamo alle porte di Spazio Maiocchi che si apriranno per noi per la consueta fiera di editoria d’arte indipendente che accoglie oltre 160 tra le realtà più impegnate dietro le macchine da stampa del globo. Ad accompagnarli una serie di talk di approfondimento e due presenze importanti, rese possibili grazie al contributo della Fondazione Marcelo Burlon: MIGRA – Feria de Arte Impreso di Buenos Aires – che presenta una selezione di materiali editoriali in vendita provenienti dal Sud America (che accoglierà a sua volta SPRINT nel 2023) e Se Imprime da Santiago, con l’anteprima del libro Euforia. Cuando Santiago era una Fiesta, dedicata alla scena Rave cilena degli anni ’90.
Altro nuovo contributo della Fondazione Marcelo Burlon è il nuovo premio SURPRIZE – SUPPORTING PUBLISHING PRACTICES, che supporterà tre delle realtà presenti alla fiera nelle produzioni dell’anno e venire, come ulteriore segno di impegno verso un panorama di produzione artistica e culturale.
Prima di tirare il fiato sappiate che sempre da Spazio Maiocchi c’è la mostra FONTANA, una collettiva curata dai graphic designer/publisher Francesi, Félicité Landrivon [Ventoline fanzine] e Gaspare Balducci [Editions Biceps]; e nel cortile si manifesta THE MOST BEAUTIFUL SWISS BOOKS, il prestigioso premio annuale organizzato dal Federal Office of Culture che raccoglie il meglio dell’editoria elvetica.
Rimpinzati a dovere potete prendere una boccata d’aria passeggiando fino (alla vicinissima) via Eustachi 40 (Superattico) dove Giorgia Rachel Donnan presenta LE VAMPIRE DI CRESCENZAGO. Inutile dire: tutt* sono benvenut*.

Come promesso, si torna a Dropcity e questa volta per dare il meglio o il peggio di voi nella serata del FUNDRAISING PARTY ‘A CHE PUNTO SIAMO DELLA NOTTE ? dalle 23 alle 04, a cura della piattaforma queer transfemminista TOMBOYS DON’T CRY con DJ set di La Diferencia [Roma], Sonora [London], Sentimental Rave [Paris], Alieni [London/Milano] (ingresso minimo 10 euro per support, support, support!).
E se il vostro risveglio domenicale sarà traumatico, vorrà dire che avete passato una splendida serata e vi starete rendendo conto di aver perso dei pezzi. Quindi no panic, perché avete tempo di raccoglierli fino al 10 dicembre: gli spazi di Istituto Svizzero ospitano fino a quel giorno 744 km — Storie dalla Frontiera Alpina Svizzero-Italiana, display di una selezione di pubblicazioni curata da VOLUMES Archive, collettivo di Zurigo impegnato nel sostegno e nella promozione dell’editoria d’arte. Qui, Maria Iorio, Raphaël Cuomo e Salvatore Vitale con VOLUMES Archive e SPRINT si incontrano in un talk sabato 3 dicembre per continuare a parlare di traiettorie, dinamiche di confine e modi di operare.

Mentre da Dropcity, sempre fino al 10/12, potete trovare MAKING WAVES, THE MOST BEAUTIFUL SWISS BOOKS (che si sposta qui dal 28/11), lo screening di A STORY FROM CIRCOLO DELLA ROSA [2014] film di Alex Martini Roe che ripercorre le genealogie del “nuovo materialismo femminista” e del pensiero sulla ‘differenza sessuale’.
Ultime due chicche perché siam sicur* che non volete perdervi nulla: Il 29 novembre alle ore 18.00 la storica dell’arte Medea Hoch [ricercatrice e Phd ZHdK Zurigo, curatrice con Walburga Krupp e Sigrid Schade del volume Sophie Taeuber-Arp. Briefe 1905–1942, Nimbus Verlag] presenta il talk SOPHIE TAEUBER-ARP E L’ESPERIENZA DI MONTE VERITÀ [Ascona].

Mentre, in parallelo e per tutta la durata del programma esteso di SPRINT, Afterimage – la piattaforma digitale di Spazio Maiocchi dedicata alle immagini in movimento – presenta in occasione della mostra MAKING WAVES uno screening del documentario DROP CITY [2012, 82’, US], diretto da Joan Grossman, testimonianza visiva di una delle prime comuni rurali degli anni ’60 fondata da artisti, tra le prime a sperimentare l’uso di energia solare condivisa e il ri-uso sistematico.
Praticamente stiamo facendo la bolle, come quando si mangia troppo e viene caldo alla faccia. Un po’ stiamo godendo. Ci vediamo a SPRINT e QUI trovate il programma completo.