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Lars Rock Fest: una guida a Chiusi e alla Valdichiana

Luoghi storici, laghi, passeggiate, terme, città da visitare e piatti da provare: cosa fare nei dintorni di Chiusi nei giorni del Lars Rock Fest.

Scritto da La Redazione il 5 luglio 2018
Aggiornato il 9 luglio 2018

PRODOTTI TIPICI: COSA E DOVE MANGIARE

Oltre a riempirvi gli occhi di paesaggi incredibili (e le orecchie di ottima musica), Chiusi e la Valdichiana – lo sanno tutti: dai bambini ai commessi di Rough Trade a Londra – sono il posto giusto anche per riempire lo stomaco di cibo e vino squisito. Fin dall’epoca etrusca, questa è terra di vini pregiati (bianchi e rossi): alcune zone della parte settentrionale sono comprese nelle vie del Chianti, mentre nel resto della valle diffusa è la produzione del Bianco Vergine della Valdichiana, uno dei vini bianchi più apprezzati in Italia e nel mondo. E poi ovviamente la Chianina e il pecorino, ma anche l’imprescindibile ciaccia (la “focaccia” toscana, morbida e un po’ spessa, qui declinata non solo nelle classica versione all’olio e sale ma anche al formaggio), i pici – magari all’aglione, nella ricetta tradizionale della Valdichiana con aglio e pomodoro – e il pesce di lago, in particolare il brustico – ovvero “abbrustolito” – una delle numerose tradizioni culinarie di questa zona che arriva dritta dai tempi degli Etruschi, ricetta diffusa fin dai tempi di fasti e conquiste di Lars Porsenna. Molti di questi piatti, ça va sans dire, sono inclusi nel menù a base di tipicità locali del ristorante che troverete al Lars Rock. Se però, durante il giorno, tra un giro al Museo Etrusco e una passeggiata o un bagno al Lago di Chiusi, avete voglia di avvantaggiarvi con qualche bontà della zona, ecco qualche consiglio.

Il brustico (foto di Alice Del Re)
Il brustico (foto di Alice Del Re)

 

Se siete operativi fin dalla mattina e alla prima colazione ci credete tantissimo, i posti migliori per farla sono in città: al fresco sotto gli alberi di Hakuna Matata, il “Barretto” a un passo da tutti i luoghi di interesse storico/artistici della città, oppure al più caratteristico e rétro Café Venezia, bar storico della città al crocevia tra centro, “Prato” e vista sulla valle, che offre anche gelato artigianale (oltre a sottofondi rock blues a tutte le ore). Per chi invece propende per la seconda colazione, quella di metà mattina, un assaggio di ciaccia è pressoché obbligatorio: semplice in qualsiasi forno degno di questo nome (in particolare Le Delizie a Chiusi Scalo e il forno Pierini in città), oppure ripiena; per questa seconda opzione è consigliato un passaggio alla Fema, pizzicheria (sia a Chiusi Scalo sia in città) la cui unica controindicazione è che trasformiate la colazione in pranzo o rimaniate ipnotizzati dal carosello di affettati e formaggi che vi circondano.

L’alternativa al giro in città è un po’ di relax al lago. Per una birra sul pontile o ai tavolini all’ombra oppure per il pranzo, coi piatti tipici del Pesce D’Oro – che è sia bar sia ristorante. Brustico, pici, tegamaccio (la zuppa di pesce) nel menù “storico”, ma anche varianti sempre a base di pesce e piatti toscani, da mangiare sulla loro terrazza ma anche da prendere da asporto e gustare sui tavolini all’ombra davanti al lago. Per un aperitivo o un prosecco a tutte le ore c’è il Seasons, a Chiusi scalo: gastronomia e pastificio artigianale, oltre a primi e secondi tradizionali rielaborati in chiave moderna per il pranzo, anche cocktail e uno spazio esterno in legno sulla via principale di Chiusi per ripararsi dal sole.

Pici con le briciole (foto di Alice Del Re)
Pici con le briciole (foto di Alice Del Re)

 

Per il pranzo, a Chiusi città nel raggio di pochissimi metri c’è solo l’imbarazzo della scelta: La Solita Zuppa, con piatti sempre di stagione, tradizionali e più originali, molti vegan e vegetarian friendly, spiegati con dovizia di particolari dal proprietario, e vini abbinati ad antipasti e dolci (superbi); oppure il Grillo è Buoncantore, enoteca e ristorante molto attento alla “cultura” locale del bere e del mangiare attraverso un accurato accostamento tra cibo e vini, piatti tipici molto raffinati e la possibilità di scegliere tra numerose pizze con impasti a base di diversi tipi di grano (un caso che la Valdichiana fosse definita “il granaio dell’Etruria”? Io non credo). Infine, per un pranzo con un budget più economico ma sempre a base di tipicità c’è Il Bucchero e la sua sala con giardino interno che si apre entrando in uno dei viottoli della città.

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