Gli ultimi due anni pandemici sono stati caratterizzati da dinamiche e movimenti agli antipodi: se da un lato la diffusione e la cura vaccinale del Covid hanno rimarcato una certa irreversibilità dei processi di globalizzazione, dall’altro il tempo di resilienza trascorso tra questi due momenti ha riportato tutti con forza a una dimensione iperlocale: quella dell’appartamento, delle strade attorno alla propria casa, dei quartieri, fino a riscoprire la città come una somma di unità e reti. Proprio su questo terreno ZERO ha incontrato nelle ultime settimane il lavoro di Scenario, realtà a cavallo tra Roma e Berlino che indaga il ruolo dell’immagine fotografica nella cultura e nella divulgazione architettonica e urbana, ampliandone la consapevolezza. Da questo incontro è nato Luci su Roma, un progetto editoriale che nei prossimi mesi vi porterà in giro per la città attraverso il racconto e le foto di alcuni dei protagonisti della progettazione, della creatività e dell’artigianato di Roma. Il primo appuntamento è con IT’S – società di architettura orientata alla ricerca e all’innovazione fondata nel 2016 da Alessandro Cambi, Francesco Marinelli e Paolo Mezzalama con sedi a Roma, Ginevra e Parigi – che vi guiderà tra le strade di Casal Bertone, zona ibrida tra la Prenestina e la Tiburtina dove IT’S ha fondato e costruito il proprio HUB.
“I luoghi urbani sono palinsesti in continua evoluzione dove si scrive, si sovrascrive, si cancella, segnati da mutamenti che avvengono silenziosi e quotidiani, e attuano cambiamenti di stato e di significato, per trasfigurarsi nei nuovi scenari del contemporaneo. Casal Bertone è un brano urbano attraversato da trasformazioni eterogenee, dirette e indirette, quasi nascosto, su cui abbiamo un punto di vista continuo e approfondito da molti anni, avendo qui la nostra sede.
Tra la stazione Tiburtina e l’arteria della Prenestina, Casal Bertone lo definiamo spesso come un terrain vague, una zona ibrida, con una forte connotazione industriale novecentesca, dove però si riconoscono elementi architettonici eterogenei – la nuova sede BNP e le case popolari per esempio – insieme ad innesti spontanei di verde urbano, come gli orti urbani sociali di Villaggio 95 a ridosso dell’A24, o la grande area intorno al lago dell’Ex Snia: tutti aspetti che sottolineano il potenziale inespresso di trasformazione, anche rispetto a nuove modalità e velocità di cambiamento. Come punto di intersezione di realtà molto diverse, questo quartiere ha un carattere scomposto e non mostra un’identità chiara: proprio per questo crediamo possa essere occasione di sperimentazione di uno nuovo sviluppo urbano, su cui come studio stiamo lavorando da tempo.
Casal Bertone è un brano urbano attraversato da trasformazioni eterogenee, dirette e indirette, quasi nascosto, su cui abbiamo un punto di vista continuo e approfondito da molti anni
Il progetto di riqualificazione dell’ex area industriale estesa per 5000 mq di Via Pettinengo che stiamo seguendo, prevede la trasformazione di alcuni edifici esistenti, così da realizzare nuovi volumi destinati ad ospitare sedi di start-up, imprese innovative, fab-lab. Il primo atto di questa operazione di rigenerazione urbana è stato l’HUB, un nuovo edificio, l’edificio della nostra sede romana, che abbiamo immaginato e progettato proprio perché non ci sembrava esistessero realtà simili che permettessero questo confronto e ibridazione tra diversi settori e discipline. Abbiamo deciso allora di crearlo: l’HUB è il manifesto fisico del nostro modo di pensare e vuole essere un vero proprio connettore di realtà imprenditoriali diverse.
Dopo due anni condivisi con la casa di produzione cinematografica 8 Production e Ulis, l’impresa dedicata alla cooperazione sociale – gli spazi sono attualmente disponibili e aperti per ospitare nuove realtà. Ci piacerebbe ora individuare società e soggetti con cui lavorare sulla parte ancora nascosta di HUB, ovvero il sistema di grotte sotterranee su cui il nostro edificio poggia, che da subito abbiamo deciso di include nel progetto di recupero, ripulendole e dotandole di illuminazione. Sono luoghi affascinanti e densi di storia, usati come magazzini e rifugi antiaereo nel corso del 1800 e 1900, poi come luogo di sperimentazione di radiazioni nel secondo 1900, e fanno parte di un lungo dedalo di collegamenti che arriva fino alla Tiburtina e Prenestina. Indubbiamente uno spazio affascinante, molto adatto ad installazioni cinematografiche, d’arte o sonore, come è stato recentemente in occasione dell’ultima edizione di Creature Festival, quando ha ospitato l’opera congiunta di Riccardo Sinigallia e Alberto Imbriaco: un luogo speciale che crediamo possa stimolare nuove modalità di usufruire dell’arte e della cultura a Roma.