Quantomeno un problema è stato risolto: quello della stabilità. Il Palazzo delle Esposizioni, il Macro e il Mattatoio negli ultimi anni hanno avuto sorti e fortune decisamente altalenanti, passando da momenti di “gloria” a momenti di povertà culturale e desolazione. L’affidamento ventennale all’azienda Palaexpo garantirà, quindi, quantomeno un inquadramento stabile e darà la possibilità di programmare e progettare. Per ognuno di questi tre spazi il Comune di Roma, fautore della concessione, immagina un diverso cammino così pensato:
“A Palazzo delle Esposizioni prevale l’indagine sui linguaggi dell’arte e della scienza per favorire la ricerca e il dibattito, al Macro viene esaltata la funzione del visitatore come soggetto attivo nella creazione di contenuti ed esperienze, mentre al Mattatoio vedrà la Pelanda come sede di un laboratorio permanente sui linguaggi della performance insieme a un polo di ricerca dedicato alla fotografia, alle arti visive, alla musica, al teatro e alla danza; sempre al Mattatoio negli edifici 9A e 9B troveranno piena valorizzazione le arti sceniche e la performance. Infine, non appena completati i lavori, nei cosiddetti rimessini del Mattatoio verrà creato uno spazio per la ristorazione e le attività commerciali non competitive con quelle presenti nel quartiere”.
Ora ai rispettivi direttori artistici il compito di mantenere alto il livello della proposta, per non andare a ingrossare il file delle occasioni mancate.