La Roma patinata da cartolina ci annoia da un pezzo e pure quella del degrado a tutti i costi è diventata stucchevole. Ci serviva una piccola ventata d’aria fresca, sottosopra e divertente: una Roma cattivissima e dissacrante, del quarto e quinto tipo, una città riscritta da una distopia dell’assurdo che vorremmo accadesse domani davanti ai nostri occhi: “ti immagini davvero se….”. Ci serviva “Roma Terribile”, una serie di brevi racconti surreali scritti da Eleonora Amianto e disegnati da Simone Tso, che siamo pronti a scommettere diventerà un piccolo culto. «Ci sembrava una sfida interessante creare nuove narrazioni su una città come Roma, così ipertrofica e sempre legata al passato». Ecco allora la quadratura del cerchio: un mix bilanciato di horror da b-movie e ironia surreale, unito a una capacità di capovolgere la narrazione della città che può maturare solo chi ha calcato le sue strade talmente a lungo da potersene distaccare. Appuntamento ogni due settimane (circa) su questa pagina, dove troverete un nuovo episodio dedicato a un luogo iconico della città e dei suoi quartieri.
CASTRO PRETORIO
A Roma, nelle ore centrali, i navigatori dipingono quasi ogni strada con colori che vanno dal giallo al rosso lava, a indicare una situazione di traffico permanente e diffuso. Quasi, perché ce ne sono alcune che inspiegabilmente non presentano mai imbottigliamenti e non sono assediate dal rumore assordante dei clacson, tipo via Marco Polo o viale Castro Pretorio. Cosa c’è dietro? Beh, crediateci o meno, ma Roma Mobilità ha deciso di creare a tavolino delle zone di decompressione per favorire la viabilità di automobili e mezzi pubblici di superficie. E, crediateci o meno, per raggiungere questo obiettivo ha stretto un patto segreto con una sezione occulta di Tecnocasa per ridurre al minimo gli abitanti della zona. Insomma, avete mai incontrato qualcuno che vive davvero da quelle parti?!
VERANO
Sulla questione del cambiamento climatico si è detto tutto? Sappiamo che ci saranno nuovi deserti, che alcune città saranno sommerse dall’acqua e che i fenomeni atmosferici saranno sempre più violenti, ma nessuno ha preso seriamente in considerazione un problema: in alcune zone della terra prima caratterizzate dall’alternanza stagionale, i festival musicali all’aperto, tradizionalmente estivi, ci potrebbero essere per tutto l’anno. E la musica dei giovani di oggi è un grosso problema, soprattutto per i morti. Perché – questo ancora non lo sapete – ai morti piace sì il silenzio, ma anche la classica, a tal punto che esistono calendari di concerti a tomba scoperta. Si dice che una volta degli incauti promoter organizzarono un festival trap a piazzale del Verano a San Lorenzo proprio in concomitanza di una di queste esecuzioni. Be’, successe che i morti si incazzarono sul serio ed uscirono dai cancelli…
PIAZZA DEL POPOLO
L’architetto Carlo Fontana voleva superare il maestro, quel Bernini di cui tutti nella curia parlavano e tessevano le lodi, specialmente per quello che era riuscito a realizzare a San Pietro. Così, da terre lontanissime e con terribili atti di corruzione doganale, riuscì a far arrivare un misteriosa pergamena contenente una formula per far parlare gli oggetti inanimati. In una notte buia e fredda si recò davanti alle Chiese Gemelle di Piazza del Popolo per dar loro la parola e ottenere finalmente gloria eterna tra cardinali e papi. Il fato, beffardo, volle però che proprio quella notte la moglie del Fontana venisse a cercarlo in pubblica piazza per una presunta tresca con una zinnona di Borgo Pio. E le due chiese, beh, ascoltarono proprio tutto…
OLGIATA
Di spazio per costruire nei pressi del centro ce n’era a bizzeffe: di ville con piscine se ne potevano fare a centinaia e tutte ben collegate al resto della città. Quella volta invece si volle andare fuori dal Raccordo, non per cercare quiete quanto per allontanarsi da occhi indiscreti. Deluse da mariti e figli avidi, troppo distanti per lignaggio dal proletarismo gattaro, le signore dell’Olgiata decisero che non avrebbero affrontato la vecchiaia in solitudine, ma circondate da amabili canetti parlanti, realizzati grazie alla diabolica complicità di scienziati senza scrupoli e maschi arrivisti dall’animo tronista, che per un pugno di instagrammate di successo al mare avrebbero rinunciato a tutto. Ma proprio a tutto…
COLOSSEO
Stolto è colui che punta l’indice contro lo smanicato indossato coattamente già ai primi soffi di vento di settembre e abbandonato solo per i mesi estivi. Ne fa questione di volgarità e ignoranza, quando lui stesso ignora la storia del multiverso della sua città. Le piume della sua imbottitura e la spavalderia ostinata che pervade chi lo indossa, sono in realtà l’eredità di un rito praticato durante una lunga era di prosperità, quando era credenza comune che bastasse lanciare in aria le penne di qualche gallina per ottenere protezione, incolumità e lunga vita. Poi venne il solito corteo con partenza alle 15:00 da Piazza della Repubblica a rovinare tutto…
LAURENTINO 38
Dopo le rivolte popolari che per quasi un anno avevano fatto piombare la città nel caos, l’Autorità Governativa Comunale Suprema aveva deciso che una cosa del genere non si sarebbe mai più ripetuta. I riottosi furono utilizzati per ripopolare le montagne al confine con il CyberAbruzzo e lì confinati, mentre in gran silenzio, per non spaventare la popolazione fedele all’Autorità, le case di interi quartieri furono riempite da esseri bio-umani di nuova generazione, programmati per rendere la città funzionale e pacifica. Un piano perfetto, salvo ciclici problemi di connessione che creavano dei bug nel sistema TOM…
OSTIA
Gli scienziati avevano ragione: con il riscaldamento globale i mari si sarebbero innalzati e tante città scomparse. Quello che non avevano previsto è che per un complesso e misterioso gioco dei vasi comunicanti in alcune parte del mondo il mare si sarebbe invece ritirato. Tra le vittime di questo scherzo della fisica ci fu anche Ostia, che senza il suo bene più prezioso attraversò anni di povertà e miseria, con migliaia di persone disoccupate. Poi, un bel giorno, davanti a una fritturina, al suo sindaco venne in mente un idea geniale che avrebbe salvato tutto e tutti: con pazienza e sacrificio il mare sarebbe tornato al suo posto e la gente avrebbe anche pagato per vederlo di nuovo! A patto che tutti i protagonisti di questa titanica impresa avessero rispettato una sola e unica regola: stare fermi e in silenzio. E con le chiappe chiare al proprio posto…
CASA DI AUGUSTO
Le risposte all’entropia sistematica di Roma non hanno mai realmente soddisfatto la comunità scientifica. Sì, la dabbenaggine umana spiegava tanto, ma l’idea comune era che ci fosse qualcosa di più, e che questo qualcosa bisognava cercarlo nelle viscere della città, lì dove si trovavano le sue origini più profonde. La leggenda narra che una volta un’equipe, scavando nei pressi della Domus Augustea, andò vicinissima a scoprire questi segreti inconfessabili, ma ottenne solo delle risposte parziali e capì due cose: perché non si fanno più metropolitane e perché la gente ai semafori non guarda mai il rosso, tirando dritto con gli occhi fissi verso il basso. Ci andarono davvero vicini quella volta…
EX MATTTATOIO
Quando dieci anni fa si diffuse la notizia che la tomba di Mike Bongiorno era stata trafugata tutti credettero alla storia del riscatto. In realtà quella voce fu messa in giro per coprire un’operazione ben più oscura e ai confini della realtà: il DNA preso da alcuni tessuti del corpo di Mike fece un lungo viaggio fino ad arrivare all’ex Mattatoio di Roma di Testaccio, dove è stato utilizzato per creare delle simpaticissime e intelligentissime volpette da compagnia. In questo luna park della ricombinazione genetica vanno forte le star del jet set perché a far rivivere i propri cari non ci si guadagna niente di buono. Gli animali-parenti sono una iattura e fanno anche danni in casa, guardate cos’è successo al signor Paolo.
PINCIO
Nessuno sa quando le Pattinatrici si siano insediate tra le strade del Pincio: c’è chi dice di averle viste darsi da fare a Porta Pia nel 1870, altri giurano di aver letto documenti segretissimi in cui si racconta come i due fondatori dell’Urbe furono portati via dal cesto da una losca figura in roller. Semidee immortali, come i vampiri si mimetizzano tra la folla ed escono solo di sabato pomeriggio. Non disturbatele mai nel loro scorrazzare veloce sul cemento: chi lo ha fatto non è mai uscito dal Pincio sulle proprie gambe. Anzi, se ci fate caso, i malcapitati si trovano ancora tutti là.
PIRAMIDE
Il mondo crede che solo per puro caso alla fine di Via Ostiense ci sia una piramide perfettamente conservata e che, sempre per purissimo caso, accanto a questa sia stato costruito un cimitero acattolico. Beata innocenza, un giorno i pianeti si allineeranno e i felini, antiche divinità egizie, torneranno a dominare e si imporranno attraverso delle sacerdotesse gattare cattivissime che proprio nel vecchio cimitero fonderanno il loro tempio. E se poi le previsioni meteo danno rane, la faccenda si fa parecchio ingarbugliata.
IL LAGHETTO DELL’EUR
Non c’è spazio per amori sdolcinati sulle sponde del laghetto. La tradizione è molto chiara a riguardo: sport: ok; pic-nic oceanici con empanadas, mechado e litri di birra: molto ok; devasto pomeridiano randomico: super ok. Ma il cuore no, quello lasciatelo a casa. Olivia ci ha provato e non è andata molto bene…