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Il Gran Finale del Romaeuropa Festival

Quello che c'è da sapere, i motivi per cui andarci: senza se e senza ma.

Scritto da Nicola Gerundino il 19 novembre 2018
Aggiornato il 20 novembre 2018

The Matthew Herbert Brexit Big Band with the London Brexit Choir (Rahel Debebe-Dessalegne: vocals) perform in the Barbican Hall on Monday, 23 October 2017. Photo by Mark Allan

Per la sua trentaduesima edizione il Romaeuropa Festival ha deciso di chiudere i giochi in grande, organizzando un Gran Finale che invaderà l’Auditorium Parco della Musica sin dal primo pomeriggio. Cinque concerti – ognuno con il suo singolo biglietto – che andranno dal jazz all’elettronica sperimentale, passando per ensemble e grandi orchestre. Qui trovate una breve carrellata con tutti i protagonisti e i progetti che vedrete sui palchi della creatura di Renzo Piano. Fate il vostro gioco, anzi fate all in e vedetevi tutto, dall’inizio alla fine: ne vale la pena!

MATTHEW HERBERT’S BREXIT BIG BAND
Sala Santa Cecilia, ore 21:00

Matthew Herbert, come tantissimi inglesi, non ha preso affatto bene l’esito del referendum del 23 giugno 2016 che ha sancito l’interruzione del processo di integrazione tra l’Inghilterra e l’Europa Unita, facendo iniziare il conto alla rovescia verso la cosiddetta Brexit. Ciò che a molti cittadini non è andato giù è stata una campagna mediatica a favore della separazione basata su informazioni grossolanamente inesatte, tant’è che il giorno dopo l’esito della consultazione la maggior parte dei sudditi della Regina Elisabetta ha cercato su Google la parola “UE”, nel tentativo di capire da cosa avevano deciso di separarsi… Da allora c’è chi chiede a gran voce un secondo referendum, con manifestazioni che vanno avanti tutt’ora. Matthew Herbert ha deciso di contribuire alla causa con un progetto visionario e pazzesco, di quelli che solo lui sa partorire. L’obiettivo è di far uscire un disco il giorno stesso in cui la Brexit sarà operativa, che partirà da un suono singolo (raccolto tramite il sito brexitsoundswap.eu) fino ad arrivare a una traccia sonora in cui parteciperanno contemporaneamente 1000 performer da tutto il mondo, contrastando l’idea alla base della campagna pro Brexit: “We are better off alone”. Quello di stasera sarà un concerto folle, parte di un tour celebrativo con tappe in tutta Europa, con Herbert che salirà sul palco dell’Auditorium accompagnato da un big band per celebrare la gioia della condivisione e della comunione tra esseri umani. Sperando di non avere notizia tra qualche mese di un Italexit Big Band…

RYOJI IKEDA – “MUSIC FOR PERCUSSION” + “DATAMATICS [VER. 2.0]”
Sala Petrassi, ore 16:00 e 18:00

Musica contemporanea, astrazione, minimalismo. Bianco e nero. Luci e suoni. Fascinazione per il rigore e l’estetica della matematica prima e dei dati poi. Ryoji Ikeda è uno degli artisti di culto dell’immaginario 2.0, soprattutto per quel che riguarda la dimensione rigorosa dell’informatica e del digitale, piuttosto che la polifonia caotica di internet. Per il suo Gran Finale Romaeuropa ha pensato a una doppia performance: da una parte ci sarà “datamatics”, manifesto rasente alla perfezione dell’estetica di Ikeda; dall’altra “music for percussion”, un inversione a U totale in cui Ikeda rimane sì ancorato al suo rigore minimale, ma vira totalmente sull’analogico, affidando la sua composizione all’ensemble Eklekto che darà corpo alle partiture del maestro giapponese attraverso triangoli, piatti, crotales e metalli.

ANGÉLIQUE KIDJO – “REMAIN IN LIGHT BY TALKING HEADS”
Sala Sinopoli, ore 19:00

Una delle pietre miliari della musica degli ultimi 50 anni. Una copertina e un album che hanno fatto la storia e la fortuna dei Talking Heads di David Byrne, capaci di traghettare wave e post punk verso le rive dell’Africa, influenzati dell’afrobeat di Fela Kuti – tant’è che una outtake di quel disco, pubblicata solo decenni più avanti, si intitolava emblematicamente “Fela’s Riff”. Angélique Kidjo, una delle voci più note del panorama world attuale, ha deciso di portare alle “estreme conseguenze” le influenze africane dei Talking Heads di “Remain in Light” rimettendo mando all’intero album. Su “The Great Curve” ci si aspettano scenari da galoppate nella savana.

FRANCO D’ANDREA OCTET – “INTERVALS I-II”
Teatro Studio Borgna, ore 17:00

Un jazzista della vecchia guardia che ha i palmarès delle collaborazioni e delle pubblicazioni chilometrici. Per il Gran Finale del Romaeuropa vedremo Franco D’Andrea al piano eseguire la sua ultima pubblicazione in versione Octet, “Intervals”, rilasciata proprio quest’anno dall’etichetta del Parco della Musica.