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Teatro I: la nuova stagione,

Senz'altro contesto è il titolo della stagione 2016-2017

Scritto da luca cecchelli il 9 settembre 2016
Aggiornato il 13 settembre 2016

In bilico tra una considerevole offerta artistica e le difficoltà dovute al mantenimento della struttura in via Gaudenzio Ferrari, l’ex teatro di Mario Montagna è comunque pronto ad affrontare una nuova sfida: dopo la pausa dello scorso anno la compagnia residente rilancia un cartellone ricco di spettacoli, appuntamenti, produzioni e progetti, compreso un nuovo trimestrale cartaceo di approfondimento.
«La scorsa stagione è stata sospesa non per stanchezza creativa ma burocratica», precisa Francesca Garolla, la dramaturg della compagnia: «Ci è sembrato opportuno e prioritario sollecitare le istituzioni riguardo alcuni aspetti della nostra situazione […] e mettere a fuoco diversi obiettivi: ora siamo meglio disposti a riprendere il nostro lavoro con rinnovata energia progettuale».
“Senz’altro contesto”, titolo della nuova stagione «che gioca su diversi significati letterali riferibili al nostro passato recente e ai nostri propositi futuri», è un messaggio che invita a considerare quanto spesso possa essere facile perdere quei riferimenti della realtà che sembravano così certi, semplicemente cambiando prospettive.

Giro di vite_ALTA

«Le stesse “prospettive” offerte dai nostri spettacoli saranno molteplici, a cominciare dagli spazi a disposizione per le nostre produzioni», aggiunge l’attrice della compagnia Federica Fracassi, facendo anzitutto riferimento al format “Città Balena”, riproposto per il terzo anno, che inaugurerà la stagione il 21 settembre con rappresentazioni inedite e inaspettati incontri fuori e dentro il teatro.
Sette invece le compagnie ospitate e prodotte: da “Le Metamorfosi” di Roberto Latini, ispirato ad episodi di Ovidio ma contaminati con temi e linguaggi contemporanei all’inquietante “Giro di Vite” di Henry James con Irene Ivaldi, già ospite di Teatro I. In tema di classici anche “I, Shakespeare” di Tim Crouch: quattro spettacoli e una lettura scenica in onore al drammaturgo inglese a cura dell’Accademia degli Artefatti.
Dai classici all’attualità con “Sorry, boys” di Marta Cuscunà, storia di Resistenze femminili e “Alluvioni” di Elena Guerrini, sorta di reportage su un’Italia di “monnezza, profughi e bufere”. Non mancheranno le produzioni performative sperimentali come “Calcografia” del Circolo Bergman, “Heartbreak Hotel” del Collettivo Snaporaz, e “Di a da” della Compagnia Campoverdeottolini.
Continua la ricerca sul linguaggio e la poetica di Giovanni Testori inaugurato con lo studio “Tre Lai – Balletti d’amore o Trislaida” scritto e diretto da Renzo Martinelli, già presentato lo scorso giugno all’interno della rassegna Stanze e quest’anno riproposto all’Albergo Diurno di Piazza Oberdan in occasione di un evento in collaborazione col FAI. Gli incontri testoriani della rassegna “En corps…Testori, ancora” con, tra gli altri, Giovanni Agosti, Andreè Ruth Shammah, Giuseppe Frangi e Franco Branciaroli, faranno invece da preludio alle nuove produzioni di Martinelli: “Erodiàs” e “Gli angeli dello sterminio”, che vedrà tra i protagonisti anche Cochi Ponzoni.
Momenti di confronto tra generazioni di teatranti nel progetto “To Play”, pensato per sostenere le produzioni di alcune giovani compagnie indipendenti e offrire un supporto formativo attraverso workshop di professionisti quali lo stesso Martinelli e Roberto Rustioni in collaborazione con Emanuele Aldrovrandi; ad arricchire il programma di “To Play” anche il seminario “Materia Oscura – esperimenti di Drammaturgia Contemporanea”, durante il quale Francesca Garolla, Chiara Boscaro e Marco Di Stefano (La Confraternita del Chianti) coordineranno un gruppo di giovani autori nella realizzazione di un’indagine condivisa sui temi della stagione.
«Questi gli appuntamenti più importanti finora raccontati» conclude la Garolla «ma le stagioni, più che da raccontare sono da vedere». E da vedere, nel cartellone del Teatro I, in parte ancora in progress, ci saranno anche lavori di artisti come Iaia Forte, Werner Waas, la Compagnia Erosanteros e le produzioni di Officina Orsi – Rubidori Manshaft e Frigoproduzioni successivamente annunciate.