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Terminator Genisys

L'ex governatore della California ci riprova da cyborg

Scritto da Francesca Fazioli il 28 luglio 2015

Vi ricordate Atticus Finch? Il celebre eroe del Buio oltre la siepe, l’idealista, l’uomo dai sani principi, niente, adesso è diventato improvvisamente un vecchio razzista per volere della stessa autrice. Ma Harper Lee non è l’unica a voler sovvertire l’immaginario nostalgico che ci siamo costruiti; gli sceneggiatori di Terminator Genisys hanno preso spunto. La catastrofe nucleare del secondo Terminator, così seria e brutale, ci ha fatto solidarizzare con gli eroi. Se le macchine erano soverchianti, più intenso era il desiderio di voler vedere gli umani trionfare. La posta in gioco era grandiosa e alterare la storia riavvolgendo l’orologio era necessario. James Cameron l’ha fatto trent’anni fa e l’ha fatto bene, nel frattempo le rughe si sono addensate sul volto di Schwarzenegger, che è diventato un padre di famiglia, Sarah una guerriera temprata e John Connor, leader e mente brillante dei ribelli, si è trasformato in un tenue terminatore dagli occhi d’acciaio. Sto scherzando? Forse. Arnold è tornato, e questo dovrebbe bastare.