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Torna a Milano il Filmmaker Festival

Consueto appuntamento novembrino per gli appassionati di cinema sperimentale.

Scritto da Archimede Favini il 14 novembre 2022
Aggiornato il 16 novembre 2022

Andrea De Fusco, Shambala

Torna a Milano dal 18 al 27 novembre il Filmmaker Festival, festival internazionale di cinema di ricerca, quest’anno nelle bellissime cornici dell’Arcobaleno Film Center e della Cineteca Milano Arlecchino – che continua a lottare e rialzarsi nonostante tutte le difficoltà degli ultimi anni. Il focus della manifestazione, punto di riferimento festivaliero meneghino da ormai quattro decadi, è come sempre il cinema sperimentale e di ricerca. I temi che vengono affrontati nelle 78 pellicole selezionate sono perciò tra i più disparati ma puntuali: dall’ecologia, al lavoro e alle migrazioni, passando per la critica sociale, fino al cinema intimista.

Filmmaker si riconferma un’oasi proibita per gli amanti dello sperimentalismo.

Questa edizione 2022 di Filmmaker è iniziata con un vero e  proprio banger: Luca Guadagnino, insieme ai protagonisti Timothée Chalamet e Taylor Russel, è stata presentata in anteprima italiana Bones and All all’Odeon il 12 novembre.
A fare gli onori di casa per l’apertura vera e propria sarà poi Sergei Loznitsa, con il suo The Natural History of Destruction, un’attenta operazione di ricerca archivistica che, partendo dall’opera omonima di W. G. Sebald e da Germania anno zero di Rossellini, ci fa di nuovo tremare davanti agli orrori bellici del terzo reich.
Prima di aprire la questione concorso mi prendo un po’ di spazio per segnalare la retrospettiva evento su Ruth Beckerman, realizzata in collaborazione con il forum austriaco di cultura e consistente di ben 17 titoli della caposcuola del nuovo cinema austriaco. Dagli anni ’70 la regista ha inaugurato un tipo di documentario incentrato sul confronto con il tempo, attraverso le ferite aperte della diaspora ebraica e i più complessi nodi storici sulla shoah e il dopoguerra in Europa.
Beckermann sarà presente a Milano per tenere una masterclass, che avrà luogo Civica Scuola di Cinema “Luchino Visconti” lunedì 21 novembre, oltre che per presentare il suo ultimo film Mutzenbacher (2022), già premiato alla Berlinale nella sezione Encounters.

Per quanto riguarda invece le sezioni, possiamo aspettarci accostamenti arditi e perle di pura follia dal Concorso Internazionale, una selezione competitiva di film senza limitazioni di minutaggio o genere, provenienti da tutto il globo. Sebbene tutti e dieci i titoli selezionati sembrino presentare vari motivi di interesse, non riesco a non nascondere la mia curiosità per uno in particolare: Balkanica di Marianna Schivardi, un viaggio tra passato e presente che mette al centro le macerie fumanti della guerra balcanica.
C’è poi il concorso Prospettive, una selezione dedicata a registi italiani under 35. Anche in questo caso mi sbilancio e punto tutto sulla misteriosa e nebulosa La Force di Alberto Baroni, una lemniscata di immagini fumose e poetiche che ci raccontano di un viaggio in Oriente soltanto immaginato.
Grande attesa anche per i titoli fuori concorso, selezione che ci permetterà di vedere l’ultima fatica del maestro Frederick Wiseman, Un Couple, che racconta della tumultuosa corrispondenza epistolare tra Sofia Tolstaja e il marito Lev Tolstoj. Altro titolo che si profila come imperdibile è A vendredi, Robinson, pellicola in cui la regista Mitra Farahani si immagina un improbabile corrispondenza via mail tra Jean Luc Godard e Ebrahim Golestan, così lontani ma così vicini?

Per la prima volta sarà inoltre presente una sezione dedicata alla realtà virtuale e immersiva, sto parlando di FILMMAKER EXPANDED, realizzato insieme a AN-ICON e l’Università degli Studi di Milano, con la collaborazione di RaiCinema, Meet e Veneto Film Commission. Le sorprese non finiscono però qua, con la retrospettiva su Mark Rapport avremo l’occasione di riapprezzare le sue “false autobiografie”, perle di minuto sentimentalismo che costituiscono di fatto una lettera d’amore al cinema americano degli anni Quaranta e Cinquanta.
Dulcis in fundo, confermata la presenza del maestro ungherese Béla Tarr, che il 24 novembre, alla Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti dalle 14.30 alle 16.30, terrà una masterclass aperta al pubblico su due dei suoi capolavori, ossia Perdizione e Il cavallo di Torino. La sera stessa Tarr si sposterà in sala per presentare il suo capolavoro: Le armonie di Werckmeister, una cupa e immaginifica riflessione sull’avvilimento umano e sulla mancanza di senso.
Ma queste sono solo alcune piccole pillole nel mare magnum del programma del FilmMakerFest, che si riconferma un’oasi proibita per gli amanti dello sperimentalismo, in un orizzonte culturale sempre più trito e appiattito dalla logica dei numeri e del mainstream.