Sarà un’estate lunghissima e «popolare», un’estate «che parte dalla capacità produttiva degli operatori culturali del territorio». Così l’assessore alla Cultura, Matteo Lepore, ha presentato oggi la nuova Bologna Estate, snocciolando numeri che effettivamente fanno un po’ impressione: 2.300 eventi programmati, 184 tra rassegne e festival, 200 luoghi per 152 giorni di programmazione. Anche se l’esperienza ci insegna che il troppo spesso stroppia.
Ma nel programma, che va dal 15 maggio al 14 ottobre 2018, oltre alla cifre da capogiro, gli eventi davvero degni di nota su cui concentrarsi non mancano.
Archiviato Best, il cartellone di eventi proposto lo scorso anno dalla deposta Bruna Gambarelli, il neo reggente torna alla vecchia formula che faceva il verso alla pecora, sparita però nel mattatoio comunicativo del marketing con un restyling che investe sia l’acronimo che l’immagine coordinata: BE diventa un verbo inglese nel claim BE Here affiancato da una grafica colorata vivace e tutto un merchandising frizzante di t-shirt e pins ideato da LOStudio con la promozione di Bologna Welcome. Il tono ricorda quello già proposto per il MAMbo e non a caso è lì che si è svolta la conferenza stampa, scelta nuova rispetto al passato che dimostra la centralità del museo nelle nuove politiche culturali della città. Cosa buona e giusta.
Proprio al MAMbo ci sono, infatti, alcune delle cose più interessanti della stagione: su tutte la mostra “That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine” (22 giugno – 11 novembre), che presenta i lavori di 56 artisti e collettivi nati dal 1980 in avanti, esplorando differenti media e linguaggi e che si apre nel giardino del Cavaticcio con il live di Lorenzo Senni, producer cesenate ormai noto in tutto il mondo e unico italiano nel roster della mitica etichetta Warp.
Un’altra grande notizia – solo accennata purtroppo – è il ritorno del roBOt Festival che, secondo alcune voci, sarà in una grande location di pregio. Vedremo.
Annunciato anche il grande abbraccio alla città de Lo Stato Sociale con un concerto il 12 giugno in Piazza Maggiore dopo la fortunata esperienza sanremese.
Piazza Verdi tornerà, invece, ad avere un palco permanente dove oltre ai concerti proposti dal Teatro Comunale ci saranno anche altre sonorità affidate all’associazione PeacockLab che, come detto nei giorni scorsi, anche quest’anno gestirà il Guasto Village.
Dovrebbe arrivare anche Guillermo Del Toro, il regista premio Oscar de “La forma dell’acqua” invitato dalla Cineteca a partecipare a una delle serate del suo cinema sotto le stelle.
Tra gli altri nomi celebri poi: Lali Puna (15 giugno, Biografilm), Paolo Fresu (3 luglio, piazza Verdi), Mulatu Astake (4 luglio, Botanique), Japandroids (7 luglio, Covo summer), Yellowjackets (24 luglio, Giardini al Cubo), Dayna Stephens (13 luglio, Montagnola 360).
E ancora: una nuova rassegna di jazz notturno (dopo la mezzanotte) curata dalla Cantina Bentivoglio nel cortile di Palazzo Re Enzo; un piccolo festival di filosofia, teatro, cinema, musica, poesia, al tramonto, curato da Archivio Zeta nel chiostro di Santa Cristina della Fondazza e la Biblioteca delle Donne; Oil – ora il lavoro, il percorso teatrale sul tema del lavoro di Ateliersì che prevede tra l’altro tre assemblee aperte in collaborazione con Labàs; Not in my house, un torneo di street basket che si concluderà in Piazza VIII Agosto; Rights to the City, lavoro su corpo, linguaggio e suoni di Emilia Romagna Teatro Fondazione e Cantieri Meticci per una nuova mappatura della città a cura di Piersandra Di Matteo nell’ambito del progetto europeo Atlas of Transition.
Confermati, infine, il Biografilm con il suo Park nel Cavaticcio, Pianofortissimo, Giardino della Memoria, Cuore di…, Danza Urbana, Atti Sonori, A Summer Musical festival, Varignana Music festival, Covo Summer e Botanique e Montagnola 360.