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Tutti i colori del Kappa

Come navigare un festival, giunto alla decima edizione, corredato da una line-up infinita di artisti?

Scritto da Raffaele Paria il 28 giugno 2023

A Torino questo week-end ci sarà da sfacchinare tra una moltitudine di stage e una line-up stellare della migliore elettronica in circolazione. Ecco un vademecum semi-serio sulle cose da non perdere di vista, catalogate dalla A alla Z.

A: Astra Club, il connubio artistico di Dj Tennis e Carlita, già ampiamente rodato nelle Americhe, un set dalle buone intenzioni e dalle buone vibrazioni.

B: back 2 back, ce ne sono di interessanti, dalle multiple venature house di Joe Claussell e Dj Deep al curioso incontro-scontro tra Diplo e Maceo Plex. Divertimento assicurato come in un doppio di tennis.

C: Carl Cox domina la domenica del Future Stage, prima con un b2b con la sodale Nicole Moudaber, poi con un dj set “ibrido” a chiusura.

D: Derrick Carter, veterano house di Chicago con poca propensione alla ribalta ma con i pezzi giusti in valigetta, grande dispensatore di “pianolate”.

E: Egyptian Lover, una parentesi electro e hip hop e delle camicie hawaiane improbabili.

F: Fatboy Slim. Da Brighton beach al Parco Dora in un giro di anthem e big beat.

G: LP Giobbi, energica dj dal magnifico sorriso, cambi veloci e party mood.

H: H2O, acqua, la bibita del clubber. Farà caldo in quel di Torino, fanne scorta abbondante.

I: I Hate Models. E se Guillaume Labadie quando ha cominciato a suonare già sapesse che nel 2023 le modelle avrebbero ballato la sua industrial techno?

J: John Digweed & Sasha, un dj set progressive house a quattro mani veloce veloce da parte di due titani del djing. Imperdibile per fanatici Global Underground e clubber sentimentali.

L: Chris Liebing, sali e scendi con il suo live TR303. Hard techno, e chi meglio di lui.

M: Major Lazer e la fusione di stili da giro sul tagadà di Diplo e soci. Musica che anche se non ti piace ti fa ballare, anche perchè se ti fermi sei perduto.

N: Nova Stage, dai un occhio alla programmazione, all’apparenza minore, di questo palco. Riserva in verità un grande potenziale, tra un live di The Hacker e un set di Dj Bone o Folamour…

O: Oliviero Toscani, ha scattato delle foto al Kappa FuturFestival che ora fanno parte di “Razza umana”, in visione al Parco Dora.

P: Peggy Gou, uscita con un singolo facile facile giusto in tempo per la tintarella a Ibiza, chiude lo Jaeger Stage sabato districandosi con maestria tra una selva di telefonini puntati addosso e la curiosità perfino degli hater.

Q: Quanta gente! Quest’anno sono attesi 95.000 partecipanti da oltre 110 nazioni differenti, tra cui Polinesia Francese, Martinique, Antille Olandesi, Seychelles. Mentre noi sogniamo una vita in un paradiso tropicale, questi fanno il viaggio al contrario. Mah, potere della techno.

R: Riverside, Edoardo e Jacopo, torinesi, già sentiti l’anno scorso qui al Kappa, tengono alta la bandiera del sound locale.

S: Swedish House Mafia, un set di un’ora e mezza esclusivo per il KFF, tre silhouette sul palco, hype a mille.

T: Troxler, Seth. Una breve pausa dalla massacrante routine ibizenca, con qualche prossimo anthem in valigetta.

U: La U non ce l’ho. Appunti per gli organizzatori.

V: Villalobos, Ricardo, catalogare sotto la voce “leggende”. Animale da palcoscenico, i festival sono il suo habitat naturale. Ci si attende il solito set-viaggio sonoro, qualcosa come quel suo remix di una traccia di Dj Python uscito a Marzo. 40 minuti. Quaranta!

Z: Reinier Zonneveld, a metà tra un ingegnere del suono pazzo e un gabber sentimentale. Al Tomorrowland il suo live è stato apprezzatissimo, vediamo come se la cava a scaldare un pubblico “un pò” diverso.