Il mio sabato sera, durante i “freddi” inverni milanesi, ha una certezza: il Tunnel Club. Questa storica discoteca milanese, ricavata in una delle arcate, o tunnel, per l’appunto, sotto i binari della Stazione Centrale, è da ormai vent’anni uno dei locali di riferimento per gli amanti della musica elettronica in città. Il Tunnel rappresenta la trasformazione di uno deposito di vagoni merce, uno spazio statico, immobile e grigio, in uno degli ambienti più movimentati, allegri e vivaci della scena musicale milanese.
Vivo a Milano da due anni e sono ormai diventata un’assidua frequentatrice del Take it Easy, la festa che si svolge al Tunnel ogni sabato sera e che, da un lato, porta in città i dj più rinomati della scena elettronica a livello globale, dall’altro cresce e valorizza i propri talenti, lanciandoli nel panorama musicale europeo. Degno di nota è infatti il mitico tridente d’attacco di dj resident formato da Bugsy, DJLMP e Dirty Channels.
La possibilità di fare festa in modo genuino, quel modo old school di alternare un ballo, una bevuta e una sigaretta, insieme alla possibilità di incontrare sempre persone nuove, ma al contempo di creare un rapporto di vera amicizia con quelle che già si conoscono, sono gli aspetti del Tunnel che più mi hanno conquistato e che più lo caratterizzano rispetto a tutti gli altri locali milanesi.
Durante questo periodo di quarantena, mi manca la trepidanza con la quale ero solita aspettare l’arrivo del sabato sera. Le chiamate con le amiche sul “che ti metti?” e le prove outfit che poi ricadono sui soliti vestiti, perché al Tunnel ci piace essere comodi per ballare dal primo all’ultimo disco! Mi mancano i messaggi con gli amici, con i quali, durante la settimana, ci si mandava i set musicali del dj che sarebbe poi stato l’ospite della serata. Quegli ascolti che alimentano e sfociano in un’irrefrenabile voglia di ballare, sudare e divertirsi a ritmo di musica sotto la discoball, che ci guarda e illumina dall’alto senza mai giudicare.
Non posso nascondere che in questi giorni di isolamento forzato mi sono venuti in mente molti momenti memorabili di questa stagione che, seppur breve, ha regalato grandi emozioni. Ne cito di seguito un paio, sperando di far uscire un sorriso a qualcuno che sta leggendo e magari era lì con me. Il momento in cui Folamour suona il suo cavallo di battaglia “Gimme Gimme Gimme” (celebre brano degli Abba remixato da Mighty Mouse) e il caldissimo dancefloor sotto di lui non riusciva a fermare il suo ballo; o quando durante una all night long dei Dirty Channels la pista era imballatissima e si muoveva sotto le note di “Watching Out”, loro celebre remix; o la celebrazione dei 10 anni di Take it Easy, in cui sembrava di essere a una festa in casa con centinaia di amici. Mentre ripensavo a queste serate confesso di essermi emozionata chiedendomi chissà quando potremmo ritornare a ballare con la stessa spensieratezza.
Si continua a ballare in pista, davanti alla consolle, sulle note delle ultime tracce che accompagnano il finire della festa
Mi manchi Tunnel e quello che mi manca di più è la sensazione a fine serata, quando si riaccendono le luci e mi accorgo che il pavimento ormai è un cimitero di cocktail. I piedi, ormai stanchi, non possono fare altro che scivolare. Si continua a ballare in pista, davanti alla consolle, sulle note delle ultime tracce che accompagnano il finire della festa. Ci si abbraccia, si incita il dj a non smettere ma, anzi, a mettere un altro disco, perché è tutto troppo bello e si vorrebbe che quel momento non finisse mai.
Quando ormai l’ultimo disco è andato, si scorge Mimmo (il proprietario) uscire dal suo ufficio, che spesso chiede agli amici come stiano e se si siano divertiti. Ormai è il momento di uscire, di riprendere la giacca, di pensare a come tornare a casa. Pervasa da questi pensieri, mi giro un’ultima volta. Sposto le tende a fondo sala e dò un ultimo sguardo al dancefloor, alla consolle e alla discoball come se stessi scattando un’istantanea della serata nella mia testa.
Caro Tunnel, probabilmente quando la quarantena sarà finita la stagione all’interno dei club sarà già terminata, ma ciononostante sono sicura che ti ritroverò il prossimo autunno. Aspetterò quel momento trepidante, come si aspettano due innamorati e allora non vedrò l’ora di rimettere le mie “scarpe comode e via pedalare” (cit. Fabio Alampi).