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Antonio Ponti

La notte vista da Antonio Ponti di Killer Kiccen e raccontata attraverso un identikit per il numero speciale Grande! Zero - La notte di Milano.

Scritto da Emanuele Zagor Treppiedi il 18 ottobre 2017
Aggiornato il 26 ottobre 2017

Foto di Kalia Genova

Data di nascita

26 novembre 1972 (51 anni)

Luogo di nascita

Novara

Luogo di residenza

Milano

Attività

Dj

Discendente dall’omonima famiglia di acetieri, scopre la sua vera identità da clubber e dj a Londra. Oggi è fondatore e mente creativa di Killer Kiccen, un locale non locale di Milano, un salotto underground.

A che ora inizia il giorno e a che ora finisce la notte? Qual è la magia che distingue la notte dal giorno?
Il giorno e la notte, la luce e il buio, spesso sono più condizioni della mente piuttosto che semplici cicli scanditi da delle ore prestabilite. Certamente la notte regala spazio all’immaginazione e alla fantasia, il giorno invece, dà più conferme e certezze.

La notte di Milano.
il nulla che la fa da padrone ed è già mattina e ancora non so che fare. Nemmeno le donnine sui viali hanno più gusto, hanno perso la grinta e risultano ormai patetiche. Ormai la vita notturna a Milano comincia all’alba.

La tua prima notte folle.
La notte in cui ho scoperto il Martini Dry e da quella notte ho smesso di berlo. Mi sorreggevano in due e ricordo le pareti del bagno dove ho passato il resto della notte…

Come ti prepari e come inizia la tua serata?
L’abito per me è fondamentale: sentirmi a mio agio nei vestiti che indosso per poter cominciare una
serata nel modo migliore, quindi direi che la mia serata comincia nella mia cabina armadio.

Cosa ascolti quando balli davanti allo specchio prima di uscire?
Non ho mai ballato davanti allo specchio, ho sempre preferito ballare ed essere narciso per gli altri piuttosto che per me stesso. Davanti allo specchio mi vesto e sistemo le piume del mio cappello.

La vita è un party o i party aiutano a vivere?
Che vita sarebbe senza il party? Che party sarebbe se non ci fosse della vera vita?

Qual è l’evento dei tuoi sogni che vorresti organizzare?
L’evento dei miei sogni, ha un nome banale: Milano Underground; si svolge nelle profondità della metropolitana milanese, una stazione dismessa o in una galleria non più usata e adibita a
dancefloor. Sound che viene gridato e suonato dal Funktion One, sempre ed unico sound system dei miei sogni.

Cos’hai scoperto di notte e cosa sogni di scoprire ancora nella notte?
Di notte ho scoperto le mie paure, ma anche come affrontarle e combatterle e a volte
sconfiggerle.

Qual è la cosa più bella di lavorare di notte?
Che di notte anche il lavoro non sembra più un lavoro ma un gioco, un hobby, un vizio, una distorsione generale.

C’è una persona della notte che è diventata importante anche di giorno?
Si, è stato il mio ultimo grande amore, sbocciato di notte tra le luci, i colori e la musica dei party che da anni organizzo. Un amore oggi non più al mio fianco ma per sempre scolpito dentro. Chi è? Si chiama Kalia, una donna estremamente forte e indipendente al punto che ora preferisce giocare da sola e pensare al suo cammino. L’ho conosciuta di notte ma l’ho amata la prima volta all’alba, in Killer Kiccen, il luogo per eccellenza dove giorno e notte sono spesso fusi in un unico girotondo senza confini stabiliti.

Ti sei mai innamorato di notte?
Sempre. Tutte le notti mi innamoro!

La discoteca e il party più belli di sempre?
Indubbiamente il Berghain di Berlino un’esperienza vera e propria, più che una semplice serata in discoteca. La festa più bella sicuramente VENDUTO, che organizzo io. È la mia festa per eccellenza, dove arte musica luci e colori si esprimono in improbabili location.

Il luogo nel mondo con la “mejo” nightlife?
Berlino, perché non ha regole né orari, ma non ho ancora visitato Tel Aviv in Israele, di cui si parla come la nuova mecca della movida notturna e sulla quale scommetto pur non conoscendola.

Dove vai di notte quando non vuoi vedere nessuno?
La mia macchina è il posto in cui mi rifugio, vago solitario senza possibilità di
essere disturbato.