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Riccardo Melon (aka Ricky 65)

Era il gestore e direttore artistico del nostro monolocale, open-space, dancefloor preferito dei navigli, il 65mq. Oggi Ricky inizia una nuova avventura: i metri quadri però sono aumentati.

Scritto da Emanuele Zagor Treppiedi il 11 gennaio 2017
Aggiornato il 20 febbraio 2017

Per i clubber e i festaioli vari il 65mq era un porto sicuro. Un dancefloor sempre accogliente dove poter iniziare o finire la serata (che poi per qualcuno non finiva mai perché incontrava le giuste compagnie). Ricky non a caso si chiama Ricky65, è lui che tiene le redini del locale: dalla gestione del bar alla direzione artistica, ed è sempre sorridente e pronto a farti divertire. A ottobre 2016 il nostro monolocale, open-space e dancefloor preferito dei navigli ha chiuso. Ma Ricky, con lo stesso entusiasmo, inizia una nuova esperienza in Colonne, al 65+ (che parte questo venerdì con LTJ-Xperience): perché i metri quadri sono aumentati e la voglia di divertirsi pure, ma il nome rimarrà sempre Ricky65.

Chi sei? Cosa fai? Quando e dove sei nato? Perché sei qui?
All’anagrafe Riccardo Melon per tanti Ricky 65 e coltivo dancefloor da sempre. Sono nato nel 1977 a Napoli. Sono a Milano perché Milano l’ha deciso per me.

Da Napoli cosa ti ha portato a Milano? Com’era Milano quando sei arrivato qui?
Ho lasciato Napoli a 19 anni per studiare al Dams di Bologna, ma la via per Milano sembrava già scritta. Intorno al 2000 ho cominciato a conoscere la città: dai centri sociali (Leoncavallo, Pergola, Conchetta) fino a quando mi sono trasferito qui stabilmente nel 2002. Ho lavorato come bartender all’ATM che mi ha aperto le porte di una Milano legata alla musica, alla notte e a futuri amici e collaboratori. Ricordo di una Milano in cui la scena predominate nei centri sociali era a base di drum’n’bass e le feste più alternative dell’epoca indubbiamente erano quelle degli amici CCKZ e OppostiConcordi con cui in seguito ho avuto il piacere di collaborare (ricordate le feste Re-charge al Gasometro di Bovisa 2006/2007?). Ricordo una Milano dei club gay dove il dancefloor era tra i più colorati e disinibiti.

Noi ti conosciamo come Ricky 65 perché coltivavi il dancefloor del 65mq in via Casale: è divertente occuparsi della gestione di un locale?
Gestire un locale è sicuramente divertente: è indispensabile divertirsi per fare in modo che gli altri si divertano. Chiaramente gestire un locale è un lavoro che non lascia spazio a molte altre distrazioni.

Ricky al primo 65mq  che si prepara alla serata
Ricky al primo 65mq che si prepara alla serata
Raccontaci la tua giornata.
Non ho una giornata tipo. Gli orari cambiano continuamente: gestire e lavorare in un locale notturno, non esclude il dover vivere anche una vita e relativi sbattimenti diurni.
Alterno impegni “obbligatori”, legati agli eventi programmati quindi fornitori, questioni istituzioni o burocratiche, partner, collaboratori, logistica e anche qualche imprevisto, a quello che poi è il mio vero “lavoro” vero e che mi piace di più ovvero vivere il locale. Ogni volta che le porte del locale si aprono, la consolle si accende, la dancefloor si riempie, ho a che fare con una serie di “mattucci”, amici, “clienti”, avventori, personaggi unici, delinquentelli, professionisti (di qualsiasi ambito), artisti, dj, musicisti… cioè con la strada, la cosa più bella e inesauribile del mondo.

Prima di gestire il 65 in via Casale che cosa facevi?
Anche se con mansioni diverse ricordo di aver sempre fatto parte di collettivi dediti all’intrattenimento musicale e notturno. Da sbarbato ma con i dreadlock collaboravo con il Kinky bar di Napoli organizzando feste reggae e afro sulle spiagge e nelle dancehall della città. Questo è stato il mio primo vero tirocinio ma ho spaziato dall’affissione abusiva dei manifesti delle dancehall con Buju Banton alla produzione di un concerto di Femi Anikulapo Kuti (10 elementi sul palco) sulle spiagge che affacciano su Procida! Nel periodo universitario bolognese ho curato allestimenti e scenografie per molti locali gay d’Italia, compresa un’installazione al “Segreta” di Milano. Mentre durante il servizio civile presso l’Arci di Rimini, grazie al circolo Wadada, ho avuto la possibilità di creare un laboratorio polifunzionale negli spazi sotterranei del circolo. Poi c’è stato l’inevitabile arrivo a Milano, con l’ATM e tutto quello che ne è venuto dopo.

Scorci del 65mq di via Casale datati 2005 durante la serata con Luomo
Scorci del 65mq di via Casale datati 2005 durante la serata con Luomo
Che differenze ci sono tra il vecchio 65mq e il 65+? Di cosa ti occuperai in questa nuova avventura?
Il 65mq era un bar “vestito” da club, una piccola e ricercata danceflloor sui Navigli con una precisa identità musicale aperta quasi tutti i giorni.
Alle Colonne il 65mq “perde” i metri quadri e rimane il “65” come idea di una rassegna disco-oriented che ospita collaborazioni vecchie e nuove e propone aspetti musicali e visivi sempre diversi. Questo posto è arrivato come una naturale evoluzione del 65mq: è un piccolo club alle Colonne di S. Lorenzo. Il dancefloor aprirà il 13 Gennaio con LTJ -Experience, e vibrerà tutti i venerdì fino a giugno. In maniera graduale programmeremo eventi negli altri giorni della settimana e io ne curerò la programmazione.

Prima di arrivare all’oggi e al 65+ raccontaci quando e com’è nato il 65mq.
Grazie alla fucina sociale dell’ATM mi viene affidato il completo sviluppo di un concept bar, il Sushita: un esperimento di cucina fusion. Da lì al 65 il passo è stato breve: alcuni amici/imprenditori milanesi, conosciuti in quegli anni, acquistarono il vecchio Roccoco in via Casale e io lo trasformai nel 65mq e così iniziò la storia di un bar aperto tutti i giorni con una programmazione che ha spaziato dal jazz all’elettronica passando per cineforum, teatro, performance artistiche, mostre, concerti live e concept-store.

Il primo 65mq in via Casale
Il primo 65mq in via Casale
Com’era Milano quando hai iniziato con il 65mq?
A Milano in quegli anni, metà anni Duemila, si cominciava lentamente a percepire il richiamo della minimal e della musica elettronica in genere. Il 65 sicuramente è stato un po’ la culla.

Quali sono le cose più memorabili che ricordi del 65 in via Casale? Vale tutto anche cose che prima non potresti dire!
Il dj set di Mr Fingers, la performance di Talvin Singh, la denuncia dell’ispettore della annonaria per abuso di esercizio durante il djset di Dj Tennis e Dj Rapture, caduta in prescrizione per errore di trascrizione!

Reperti storici di una serata memorabile del 65mq
Reperti storici di una serata memorabile del 65mq
E ancora: quando 5 minuti prima che arrivasse Marco Messina dei 99 Posse con gli Elem, a causa di un corto circuito di un condizionatore, il 65 era completamente al buio e con l’aiuto di Renato di Supergulp, il nostro vicino, abbiamo fatto un ponte con il suo impianto elettrico e magicamente luce fu! Marco ancora ride! Le ultime 65hrsnostop che hanno avuto in sé l’essenza musicale umana e di adesione che sono e saranno sempre le chiavi di lettura del progetto 65.

Dopo un inizio stratosferico hai dovuto chiudere per un lungo periodo e poi riaprire. Come mai? Com’è stata la riapertura, che potremmo definire un secondo ciclo di 65mq?
Il primo 65 (2005/2007) è stato un primo viaggio cosciente ma anche incosciente in una realtà quotidiana, 7 giorni su 7, fatta di un’inesauribile ricerca di contenuti in un mini teatro che dopo 700 giorni mi ha portato a fare inevitabilmente un altro tipo di viaggio, questa volta per mare. Sono tornato più saggio ma sempre incosciente, ed è partito il secondo periodo 65mq: con un calendario di eventi e un utilizzo alternativo della location: un concept-store di giorno che lasciava spazio al dancefloor di notte.

Il 65mq nella sua ultima veste
Il 65mq nella sua ultima veste
Chi frequentava il 65mq e chi frequenterà il 65+?
Il 65+ sarà un club vestito da bar. Al 65mq negli anni si è creata un autoselezione di amici, addetti ai lavori e amanti della musica che hanno portato quell’empatia cara a tutti. Al 65+ porteremo la stessa consapevolezza, la stessa empatia e tanta musica nuova in qualche metro quadro in più, tutto questo davanti a una delle piazze più magiche di Milano: quella che si affaccia sulle Colonne di San Lorenzo.

Ora invece parlaci di questo 65+: cosa dobbiamo aspettarci? Come sarà il locale? come saranno strutturate le diverse serate?
IL 65mq prenderà vita in corso di Porta Ticinese 32 e per me è stato amore a prima vista! Un piccolo e intimo bar a piano terra, affacciato sulla piazza delle Colonne. Dalle 19:00 accoglieremo facce nuove e vecchie, in attesa che a mezzanotte si aprano le tende verso la scala che porta giù nel basement la cui forma a L sarà modulata con tende e pareti mobili.

Gestire un locale è sicuramente divertente: è indispensabile divertirsi per fare in modo che gli altri si divertano.

Oltre al bar principale della dancefloor, con i metri quadri in più abbiamo “guadagnato” la possibilità di avere un altro piccolo bar già battezzato da noi “salottino”. Sarà in fondo alla pista dove potersi sedere e gustare una proposta di excellent longdrink con prezzi che vanno dagli 8 ai 15 euro.
Per il mese di gennaio sono previsti tre venerdì: il 13 con LTJ-Experience, il 20 Jackmasterpez con il live Cristina Mose (Krisma) e il 27 con The Grasso Brothers. Da febbraio sono previste ulteriori aperture negli altri giorni della settimana. Tra le cose confermate abbiamo il 31 marzo con il ritorno di Howie B e Mr Frenkie una 65hrsnostop durante il Salone del mobile mentre sono in cantiere serate jazz.

Ci saranno le stesse persone che ti davano una mano in via Casale?
Qualcuno sì, qualcuno no! Ovvio che in tanti anni le collaborazioni vanno, vengono e a volte ritornano! Quello che è certo è che il 65 è fatto da tante persone che sostengono il progetto.

Quando invece non sei al locale ma a casa cosa fai? Giochi ai videogiochi, ascolti musica, cucini? Come passi il tempo libero?
Dormo, cucino da buon napoletano, porto in giro i bassotti, litigo con Ale (la fidanzata ndr), penso, sogno e mi tengo informato.

Riccardo che fuma e pensa al mare a casa sua
Riccardo che fuma e pensa al mare a casa sua
Dove abiti?
Ultimamente tra Massaciuccoli, Lucca, Bologna, Milano in Porta Venezia e la mia nuova casa sul Naviglio Pavese. Infatti a ottobre dopo le famose 65hrs mi son fatto due traslochi: locale e casa! Oggi la mia nuova casa a Milano è “ormeggiata” nel Parco Agricolo Sud.

Qual è la tua zona preferita di Milano e perché?
Milano sud, perché è diventata il mio quartier generale, “casa e bottega”, i Navigli mi regalano la vista dell’orizzonte, del cielo, dell’acqua. Si respira una dimensione umana e anche meno milanese e come nelle piccole città ci si conosce tutti, ci si saluta tutti.

Sono tornato più saggio ma sempre incosciente, ed è partito il secondo periodo 65mq: con un calendario di eventi e un utilizzo alternativo della location

E quali sono il tuo bar e ristorante preferito? Dicci anche i cocktail e i tuoi piatti preferiti.
Non ho un bar preferito, bevo birra, ma il mio ristorante preferito è Le Vigne in Ripa di Porta Ticinese dove mangio sempre la cotoletta alla milanese.

Qual è il tuo club preferito di Milano?
Purtroppo ero sempre al 65 e per anni ho girato veramente poco! Quindi spero di poterti dire fra qualche mese che il mio club preferito è il 65 alle Colonne!

Ricky in barca durante uno dei suoi viaggi
Ricky in barca durante uno dei suoi viaggi
Oltre alla musica sappiamo che sei anche appassionato di mare e di barca a vela. Come mai questa passione? Qual è il viaggio più bello che hai fatto e che ci consiglieresti?
La passione per il mare e la vela è nata con mio padre, poi è diventata nel tempo la mia ancora di salvezza, appena posso cerco di partire per lunghe navigazioni. Navigare per l’Egeo 6 mesi è stata sicuramente l’esperienza umana e di viaggio più soddisfacente della mia vita, scoprendo infinite isole abitate e non. Non posso poi dimenticare la mia prima esperienza da capitano su Joanna un piccolo sloop d’epoca di 8 metri che abbiamo trasferito, da Savona a Procida, io e Alessandra, la mia fidanzata.

Immagino che se non ti occupassi di un locale ti dedicheresti al mare.
Che te lo dico a fare?! Un dancefloor galleggiante!

Collezioni qualcosa?
Bassotti! Mio malgrado!

Alessandra con un piccolo gregge di bassotti
Alessandra con un piccolo gregge di bassotti
Qual è la cosa più matta che hai fatto nella vita?
Potrei dirti più facilmente qual è la cosa più normale che ho fatto…. vivo con i matti e di follie.

Chi è il tuo eroe?
Bernard Moitessier un grande navigatore.