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My Heart is a Sanpietrino: Elvis Lives

Due grafici, un quartiere, una città

quartiere Trastevere

Scritto da Nicola Gerundino il 23 settembre 2020
Aggiornato il 2 ottobre 2020

Foto di Alberta Cuccia

Luogo di residenza

Roma

Attività

Grafico, Imprenditore

Avete visto qualcuno andare in giro per Roma, all’università come al lavoro, con uno zaino Kanken sulle spalle? Avete riconosciuto un vostro concittadino in vacanza perché indossava una maglietta bicromatica con su scritto a caratteri cubitali “DAJE”? Avreste violato tutti i DPCM primaverili per andare accaparrarvi l’adesivo “Me so’ visto tutto Netflix” o vi è venuta l’acquolina in bocca ammirando una bag in stoffa con gli ingredienti della carbonara? Bene, sappiate che i responsabili di tutto questo sono due grafici con la passione per le t-shirt che dal 2009 hanno deciso di mettersi in proprio stampando su qualsiasi superficie possibile le loro idee, affidandosi a San Elvis da Tupelo per il buon esito della propria avventura. Si chiamano entrambi Marco e, dopo alcuni anni di militanza a San Lorenzo, dal 2013 sono in pianta stabile a Trastevere. A due passi dai supplì di Venanzio, ovviamente… Ladies and Gentlemen: the true story of Elvis Lives!

Foto di Alberta Cuccia
Foto di Alberta Cuccia

Quando e come nasce Elvis Lives?

Ci siamo incontrati nell’ufficio stile di un noto brand romano nell’ormai lontano 2002. Eravamo gli ultimi arrivati, abbiamo fatto amicizia e siamo rimasti in contatto anche dopo la fine di quella esperienza lavorativa. Dopo qualche anno abbiamo iniziato a produrre una nostra piccola linea di abbigliamento, a fare i mercatini come quello delle ragazze del Vintage Market – Angela e Martina, se siamo qui ora è anche grazie a loro – in quello che una volta era il Circolo degli Artisti. Quando abbiamo visto che le cose che facevamo piacevano abbiamo deciso di fare il passo successivo e aprire Elvis Lives. Il consiglio ce lo diedero i ragazzi di Pifebo – Cristiano, Elisa e Francesco – che è stato pure il primo negozio ad avere le nostre magliette in vendita. Ci avevano anche segnalato un locale sfitto al Pigneto che non andava bene per le loro necessità, ma quando andammo a vederlo era già stato preso, quindi ci siamo orientati verso San Lorenzo e da lì è partito tutto. Era l’inizio del 2009, quando si diceva che c’era la crisi, tant’è che il nostro commercialista ci disse: «Ma siete proprio sicuri de vole’ fa’ ‘sta cosa?».

Come nasce un vostro prodotto? Ne discutete insieme, avete un gruppo di amici che vi aiuta nelle idee?

Non facciamo programmazione, purtroppo. Viviamo sull’onda dell’entusiasmo: magari ideiamo, disegniamo e mandiamo in produzione tre magliette tutte insieme, altre volte facciamo passare anche mesi prima di far uscire qualcosa di nuovo. Insomma, dipende dall’ispirazione: le idee quando arrivano, arrivano, e non le puoi dosare con il calendario in mano.

Qual è la storia del mitico santino di Elvis?

Elvis è il nostro santo protettore e ci serviva qualcosa da mettere nel portafogli: il nostro biglietto da visita è nato così! Per l’apertura del negozio di Trastevere abbiamo poi chiesto al nostro amico Luca “Mklane“ Laurenti, che è un illustratore da paura, di farcene anche una versione monocolore, che è quella che utilizziamo ancora sulla nostra maglietta “Santino”.

Il loghetto con il teschio invece?

Quello lo ha disegnato il nostro amico Marco Bevivino: dopo dieci anni volevamo un nuovo logo e gli abbiamo chiesto qualcosa realizzata con il suo stile – che a noi piace tantissimo – e che rispecchiasse il nostro negozio. Un teschietto, che ride, con il ciuffo di Elvis: azzeccato no?

A proposito, perché proprio Elvis? Questione musicale o più il mito intorno al personaggio?

A differenza di quello che si può pensare, non siamo dei super fan di Elvis. Cercavamo un nome per il negozio e volevamo il titolo di una canzone, visto che nel locale che avevamo trovato a Via dei Volsci c’erano stati altri due negozi prima di noi, London Calling e Straight to Hell, che si erano spostati perché erano cresciuti e necessitavano di uno spazio più grande. Quindi una canzone come portafortuna! Non trovandone una che ci mettesse d’accordo, abbiamo deciso di partire dall’artista e poi spulciare la sua discografia: perché non iniziare proprio dal rock’n’roll? A un certo punto ci siamo accorti che “Lives” è l’anagramma di “Elvis” e ci è piaciuto subito il gioco di parole. Certo, è un po’ uno scioglilingua, ma mancavano dieci giorni all’inaugurazione e a quel punto abbiamo deciso: Elvis Lives!

Quando e perché avete deciso di trasferirvi? Qual è stato il primo impatto con il quartiere?

Dopo quattro anni dall’apertura del negozio di San Lorenzo ci sentivamo abbastanza forti e pronti per aprire un nuovo punto vendita. Ambientarsi è stato super facile: io (Marco Polica, nda) oltretutto sono proprio di Trastevere e per me è stato come tornare a casa. Anzi, non è stato “come” tornare a casa: è stato proprio “tornare a casa”!

Ci raccontate una vostra giornata tipo a Trastevere?

La nostra giornata tipo, come è facile immaginare, ruota intorno al negozio e al lavoro. Quando il tempo lo consente, però, è bello farsi due passi durante la pausa pranzo, sopratutto durante le prime giornate di primavera.

Gli avete mai dedicato una maglietta?

Certo! In realtà gliene abbiamo dedicate diverse. La prima l’abbiamo fatta nel 2013 per l’inaugurazione del nuovo punto vendita: molto semplice, con la scritta “TRSTVR”. In questi giorni ne stiamo ristampando una nuova versione, una riedizione diciamo. Poi ce ne sono state altre, come “My Heart is a Sanpietrino”, ma in realtà tutte hanno dentro un po’ di Trastevere: come dicevamo prima, l’ispirazione per le nostre creazioni viene dalla vita di tutti i giorni e noi è a Trastevere che passiamo le giornate.

Qual è secondo voi l'identità di Trastevere, la sua essenza?

Le fontanelle, i sanpietrini e i platani. Roberto dell’Antica Caciara, Pietro della Fraschetta, Anna del Bar Berti: per conoscere la vera essenza di Trastevere, oltre a immergercisi dentro, bisogna anche parlare con chi, come loro, ci vive e ci lavora da sempre.

Ci raccontate un aneddoto che vi è capitato, o che vi è stato raccontato, che per voi rappresenta l'anima di questo quartiere?

Trastevere è pazzesca! Ti affacci dal negozio per prendere un po’ d’aria e da una parte vedi Massimo Galioto e dall’altra Miriam Leone.

Immaginate di portarci a passeggio una persona per la prima volta, dove andreste?

Trastevere Starter Kit: bere alla fontanella di Piazza San Cosimato; sedersi sugli scalini della fontana di Piazza di Santa Maria in Trastevere; mangiare i supplì di Venanzio; sentire il profumo del biscottificio di Via della Luce; prendere una granita limone e cocco dalla Sora Mirella e godersi il Tevere che scorre a destra e a sinistra dell’Isola Tiberina.

Chiudiamo con alcune domande sul vero senso della vita: pizza o fritto?

Impossibile rispondere, è come chiedere se si vuole più bene a mamma o a papà.

Supplì o baccalà?

Decisamente supplì, ma pure il filetto di baccalà ti può mandare in orbita! Facciamo che noi prendiamo il supplì, tu il baccalà e poi ci fai dare un mozzico!

Venanzio o i Marmi?

Venanzio!