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Patrick Tuttofuoco e Alessandra Pallina

La creative couple del Casorett

quartiere Casoretto

Scritto da Giada Biaggi il 14 settembre 2020

Come non avrebbero cantato i Beatles, All you need is artsy-love. Lui artista visivo di fama mondiale la cui pratica di disperde tra luci, superfici specchianti, laser e neon colorati, lei da sempre operativa nel mondo della moda. La capanna di questi due cuori urbani è una graziosa casa con tanto di cotè bucolico aka giardino in quel del Casorett. Adesso che abbiamo creato lo spazio narrativo per una retardatio nominis, possiamo dirvi che abbiamo intervistato (rullo di tamburi) Patrick Tuttofuoco e Alessandra Pallina. Dopo aver vissuto all’estero, hanno scelto il quartiere a forma di casa per realizzare il loro personale Simposio platonico-abitativo – e noi non potevamo che andarci a scambiare due chiacchiere.

La capanna di questi due cuori urbani è una graziosa casa con tanto di cotè bucolico aka giardino in quel del Casorett.

Da quanto abitate a Casoretto? E perché siete capitati proprio qui vivere insieme?

Patrick e Alessandra: Siamo tornati a vivere a Milano due anni fa dopo molto tempo all’estero e avevamo il desiderio segreto di trovare una casa con il giardino quindi eravamo anche disposti a spostarci fuori dalle zone centrali. Dopo mesi di costante ricerca on-line abbiamo avuto un colpo di fortuna e siamo riusciti a scovare nei recessi della rete l’annuncio perfetto! Si tratta di una bella casa anni Trenta; un filino decadente ma con moltissimo fascino e sopratutto un bel giardino.

Visto che siete una coppia, mi potete dire secondo ciascuno di voi qual è lo spot più romantico del quartiere?

Patrick: Amo tantissimo passeggiare nei viali alberati, ma non disprezzo neanche Viale Lombardia e Via Teodosio che devo dire mi danno sempre molta felicità!

 

Alessandra: Personalmente adoro prendere la bici e con poche pedalate arrivare al Parco Lambro. Trovo bellissimo lo spot sulla collinetta in alto dove vedere lo skyline della città al tramonto con il mio cane e bevendo birre.

Da quando abitate qui avete visto un cambio nel profilo dell’abitante medio della zona?

Sono solo due anni che viviamo qui, e mancavamo da Milano da più di dieci anni, direi che abbiamo trovato tutta la città radicalmente e positivamente cambiata in generale, nella nostra zona abbiamo incontrato molte persone tornate come noi dall’estero, questo ha creato immediatamente una bellissima sinergia che ci ha portato anche a fondare un’associazione di quartiere che si chiama ASPRA e che gravita attorno a Piazza Aspromonte. 

Patrick so che hai abitato a Berlino… mi sembra che qui per certi versi si respiri un’aria un po’ berlinese non trovi?

Patrick: Sì, devo dire che qui come a Kreuzberg o uno di quei quartieri si è riusciti a mantenere una dimensione di verità e anche per me è stata una scoperta, si sente molto la vita di quartiere, si vive la bellezza di posti storici e autentici, ricca di spazi aperti e di zone verdi. Evidentemente per questi motivi negli anni ha attirato un certo tipo di persone generando un contesto più attivo e creativo.

Il posto al quale siete più affezionati?

Patrick e Alessandra: Piazza Aspromonte!

Se il Casoretto fosse un’opera d’arte, sarebbe?

Patrick e Alessandra: Una scultura di Manfred Pernice.

Come vivere qui ha influito positivamente sulla vostra creatività?

Patrick e Alessandra: Il quartiere ci ha accolti in una maniera a suo modo intima, noi di conseguenza abbiamo sposato la sua dimensione, la sua ospitalità e questo, inevitabilmente, non ha che potuto regalarci nuovi punti di vista su quello che facciamo.