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Intervista ad Alberto Nava

Zero e Meet the Media Guru continuano Orizzonti, la mappatura delle persone e dei progetti intenzionati a cambiare Milano. Ogni settimana.

Scritto da Giulia Capodieci il 28 dicembre 2015
Aggiornato il 23 gennaio 2017

Abbiamo incontrato Alberto Nava, CEO di The Great Italian Rickshaw Adventure, TheGira per gli amici, startup tra i vincitori del Digital Award 2015 che organizza viaggi alla scoperta dei luoghi più nascosti e insoliti d’Italia. Ma la vera particolarità è che questi tour sono a bordo di un Ape Calessino della Piaggio, mezzo vintage ma super equipaggiato per rispondere alle esigenze social di oggi. Loro sono partiti da Milano alla scoperta della nostra Penisola, noi invece ci siamo incuriositi e abbiamo indagato meglio su questa avventura on the road.

Zero – Raccontaci meglio cos’è TheGira?
Alberto Nava – In poche parole è un’avventura con un mezzo a tre ruote molto divertente, l’Ape Calessino: cambio al volante, freno a pedale. Un modo di viaggiare lento – il massimo raggiunto sono 65 km/h in discesa – e a stretto contatto col territorio. Le nostre tratte coprono attualmente la Milano – Catania, un sacco di chilometri per vedere quasi un paese intero.

TheGira tra le bellezze della Penisola
TheGira tra le bellezze della Penisola

A chi vi rivolgete? Chi è il vostro viaggiatore tipo?
Vogliamo riportare le persone a vivere esperienze un po’ più reali rispetto a un viaggio organizzato e aiutarle a scoprire quelle bellezze che si stanno perdendo di vista. Molto spesso, vicino a località turistiche super affollate dove la gente si calpesta, ci sono piccoli borghi pronti a offrire esperienze autentiche, ma che fanno fatica a farsi conoscere.
TheGira si rivolge a chi vuole viaggiare fuori dalle rotte più comuni, lanciandosi in un’avventura ricca di imprevisti e cambiamenti di marcia e anche ad alto tasso tecnologico.

Uno dei borghi toccati dai ragazzi di TheGira durante il viaggio
Uno dei borghi toccati dai ragazzi di TheGira durante il viaggio

Come si fa a partecipare?
Sul sito si trovano le tracce, ci si può iscrivere da soli o in gruppo. Noi organizziamo una festa prima della partenza, c’è un gruppo Whatsapp con tutti i partecipanti. Successivamente si può scegliere il grado “social” del proprio viaggio: si parte tutti insieme, ma ognuno stabilisce il proprio percorso. Il viaggio è continuamente re-inventabile.
Noi forniamo il mezzo, l’assistenza, tanta visibilità sui social e la possibilità di conoscere altre persone con cui viaggiare. Ai nostri viaggi partecipano blogger, instagramers o celebrità. L’anno scorso, per esempio, avevamo Giorgia Faggi, i ragazzi del Milanese Imbruttito, Stefano Corti e Alessandro Onnis delle Iene.

Momenti di grande spessore on the road con Le Iene Stefano Corti e Alessandro Onnis
Momenti di grande spessore on the road con Le Iene Stefano Corti e Alessandro Onnis

Com’è nata l’idea? Qual è stato il punto di partenza?
Il primo ad aver avuto l’idea è stato Gabriele Arioli, che dopo aver fatto un’esperienza di viaggio nel Sudest Asiatico sui tuktuk, ne ha parlato entusiasta a suo fratello Massimo. Il passo successivo è stato convincere Francesco Mantegazzini, all’inizio un po’ perplesso ma poi coinvolto nel team, cui si è aggiunta anche Veronica Mariani, che gestisce vari portali turistici tra cui agriturismo.it. A quel punto avevamo una bella compagine sociale, buone capacità imprenditoriali e competenze mirate su startup e turismo.

Quali sono stati i primi commenti al progetto?
Sicuramente all’inizio ci guardavano un po’ perplessi, ma la risposta più comune è stata: «Figata, parto anch’io!» e questo ci ha dato il coraggio d’iniziare. Avevamo comunque un piano B: con 11 Ape Calessino in dotazione, qualcosa ne avremmo fatto di sicuro!

Nell’estate scorsa c’è stato il primo viaggio. Raccontateci la partenza.
La cosa più folle è stata lanciare il servizio a luglio. Le targhe sono arrivate due giorni prima di partire, l’assicurazione la mattina stessa della partenza. Ma se avessimo perso il periodo estivo forse avremmo perso anche l’entusiasmo e il progetto si sarebbe arenato, quindi anche se non eravamo prontissimi ci siamo lanciati.

In 100 giorni avete raccolto 18 milioni di impression solo su Instagram. Vi aspettavate un tale successo social?
Sinceramente? No! Quando ci rivolgevamo agli sponsor avanzavamo un timido 100.000 e ci sembrava già alta. Poi solo con il primo post di Giorgia Faggi abbiamo toccato i 75.000 e ci siamo resi conto della viralità che si sarebbe potuta scatenare.

E con tutto questo successo, avete beccato qualche troll?
Stranamente non abbiamo ricevuto nessun messaggio negativo. Siamo stati i primi a esserne sorpresi perché il disturbatore digitale c’è sempre. In questo caso credo che scagliarsi contro il Calessino fosse come sparare sulla Croce Rossa. Se sei così pazzo da viaggiare su un Ape per più di 1000 chilometri, forse non c’è bisogno di infierire.

Ormai tutti puntano a essere “virali”. Qual è il vostro segreto?
Avere un mezzo che genera simpatia e attira l’attenzione dei passanti; scegliere delle cornici meravigliose, e in Italia c’è l’imbarazzo della scelta; portare con noi persone che conoscono a menadito l’arte dello storytelling e che hanno diffuso i loro racconti di viaggio a macchia d’olio. Non parliamo poi di quanto sono forti le condivisioni degli imprevisti di viaggio e le storie di come i protagonisti se la sono cavata. Soprattutto è fondamentale una visione chiara, che punti tutto sul concetto di vivere un’esperienza.

Esperienza e condivisione social le parole chiave di questo progetto itinerante
Esperienza e condivisione social le parole chiave di questo progetto itinerante

Riassumici l’intuizione di TheGira
Viaggiare su un mezzo “figo”, il che rappresenta una sfida e al contempo un’esperienza forte, con un lato altamente social – sia in senso digitale che non – per condividere le bellezze del nostro territorio.

Bellezze e non del nostro territorio
Bellezze e non del nostro territorio

E la Piaggio come ha reagito?
All’inizio ci guardavano con simpatia (detto tra noi, secondo me ci davano un po’ del “poverini”), poi hanno capito il ritorno d’immagine e che dovevano fare molta attenzione sul fornire assistenza lungo il percorso. Alla fine siamo diventati i loro migliori tester. Siamo una sorta di manichini da crash test (senza crash per fortuna!), nessuno aveva mai fatto così tanti chilometri.

Qual è il lato innovativo?
Collegare nuove modalità di fruizione del nostro patrimonio alle potenzialità tecnologiche più attuali. A bordo ci sono wifi, live tracking, possibilità di connettere il proprio device. TheGira è anche uno strumento di advertising innovativo “molti a molti”, generato direttamente dai viaggiatori. Potremmo riassumerlo con: «Dal vintage alla rete e ritorno.»

Quali sono i vostri prossimi passi?
Aumenteremo le tratte in Italia e poi stiamo lavorando sulla Spagna, dove abbiamo una partnership attiva con la community Instagram e con la Francia. Ci piacerebbe anche proporre un viaggio cult come la rotta verso Capo Nord.

Avete vinto il premio Digital Award 2015 promosso da Regione Lombardia, come lo investirete?
Noi ormai ragioniamo in Calessini. Direi che con il premio ne compriamo quasi uno intero!

Il punto di partenza era Milano, dove vi siete trovati?
In Expo, che ci ha dato un grande slancio. Siamo stati gli unici veicoli a benzina ammessi nell’area.

La partenza da Milano
La partenza da Milano

E invece le riunioni preparatorie dove le facevate?
Da Presso, sia la festa di presentazione sia le nostre riunioni le abbiamo fatte lì, in via Paolo Sarpi, una delle vie più internazionali di Milano. Anche questo spazio è una startup, il suo carattere di showroom condiviso si presta bene a raccogliere le idee e lanciare nuovi progetti.

Il launch party di TheGira da Presso
Il launch party di TheGira da Presso

E oggi, se dovessi parcheggiare l’Ape Calessino davanti a un locale milanese, dove andresti?
Farei sicuramente un giro degli eventi itineranti legati al tema della nuova imprenditoria, ad esempio Startuppami. Ma se dovessi vivere un po’ il lifestyle milanese andrei in largo la Foppa, zona Moscova, così in un colpo solo avrei diversi locali tra cui scegliere e un gran movimento di persone.