Le sue sono davvero Unghie della Madonna e cavolo no, non poteva non mettere la sua creatività immensa al servizio di tutti. Dieci anni da Visual Merchandiser e un background che la vede nascere a Imola, vivere a Londra e riatterrare in quel di Milano. Un anno di stallo per prendere coscienza e realizzare che l’arte doveva essere il suo lavoro, e che forse quel benessere che prova con il pennellino in mano meritava uno spazio extra nella sua vita. Ci vuole coraggio per reinventarsi e lanciarsi nel vuoto ma quando hai quella pulsione fra le mani crearsi un lavoro ex novo sembra quasi l’unica strada percorribile. Che tu voglia il volto di tua madre commossa presa dalla foto della tua maturità sul mignolo destro o le ninfee di Monet, Unghie della Madonna te le farà. Noi l’abbiamo incontrata e sì cavolo mi mangio ancora le unghie.
Il nome scelto è già tutto e rende bene il risultato finale. Da cosa è nata l’idea di Unghie della Madonna?
Tra le prime unghie che ho realizzato su me stessa c’era questo design creato con stickers di Madonnine e Santi applicati. Da lì è nato il gioco di parole “hai proprio delle unghie della Madonna”. Quel nome mi è rimasto impresso e ho deciso di utilizzarlo per il mio profilo IG.
Quando e dove hai capito che questo sarebbe stato il tuo full time job e il tuo progetto sarebbe esploso?
Dopo 10 anni di lavoro da dipendente ho tentato varie strade tra cui anche il tatuaggio. Una volta capito quale fosse davvero la mia passione ho deciso di prendermi un anno di tempo per riuscire a renderlo il mio full time job, ho curato molto la parte social e ho iniziato a proporre qualcosa di diverso dall’offerta di quel periodo. Sono riuscita a dare una svolta alla mia vita.
La richiesta più strana e bizzarra che ti è arrivata. I nomi li tagliamo.
Mi e stato chiesto di interpretare il Sunday Brunch e di realizzarlo in 3D. Ho quindi creato delle miniature a forma di uovo, avocado e bacon e le ho applicate su tips.
Amici che vanno e vengono, ti citofonano a casa e s'improvvisa una pasta al tonno. Sarà un po’ questo il mood della nostra smart house Samsung. Ecco, mi dici cosa fa Isabella quando torna a casa? Siamo più sul solitario, si scende asap per una birretta o salgono tutti e s’improvvisa una serata?
È immancabile per me la birretta post lavoro, alla sera però amo perdermi a guardare serie tv in solitaria.
Nel weekend del Fuorisalone sarai a Casa Samsung assieme a una compagine di creativi meneghini a vivere la casa ipertecnologica e connessa come si vive casa propria. Aspettative?
Non amo l’aria condizionata diretta e con la domotica potrei rinfrescare casa prima di rientrarci. Potrei nutrire i miei gatti e sorvegliarli in mia assenza. Non ho mai tempo di fare la spesa e avere un frigorifero che ti dice cosa manca in casa e te lo ordina direttamente online farebbe la differenza. Dal canto mio, porterò un sacco di colori!
Ti congedo con un’ultimissima curiosità: c’è qualcuno in particolare su cui vorresti mettere mano?
Vorrei tantissimo realizzare nail art per Dua Lipa o per Asal Rocky!