Che mangiare all’interno di un mercato fosse il nuovo “mangiare hamburger”, era più che chiaro. Mi spiego meglio. Quello che in molte città del mondo è ormai un trend ben rodato e vincente, che parte solitamente con l’equazione luogo abbandonato + riqualificazione = piccoli produttori a grandi prezzi, a Milano si è imposto da qualche tempo. Vuoi perché si è sfruttato il traino dell’Expo (vedi il Mercato di Porta Genova, oppure il Mercato della Darsena), vuoi perché il concetto di filiera piace molto e per fortuna, il miracolo della sublimazione/riconversione è giunto anche al mercato comunale coperto di Piazza Santa Maria del Suffragio, su corso XXII Marzo.
Uno spazio pensato e realizzato come mercato contemporaneo, con cucina, dove gli ospiti possono sì acquistare i prodotti in vendita ma soprattutto fermarsi a consumarli negli allegri tavolini centrali e nel dehors contiguo. Una proposta gourmet, basata sulla freschezza, stagionalità e reperibilità delle materie prime, che spazia dal pane alla pizza, passando per il banco ortofrutticolo, vino, pescheria, dolci e gelati. Il progetto nasce dall’idea di Davide Longoni, panificatore per vocazione conosciuto a Milano per il proprio purismo nell’arte del fare il pane: lievito madre, farine biologiche macinate a pietra, sale integrale, maxi formati e acqua acidificata per la lievitazione. Quattro sono i corner che vi attendono. Quello dedicato alla frutta e verdura, “Fresco e Buono”, dove trovare centrifughe (3, 50 € mi sembra più che buono), ortaggi al vapore, torte rustiche, zuppe e macedonie, oltre ovviamente al classico bancone.
L’angolo del pane di Longoni, con la novità delle pizze sfornate da un giovane pizzaiolo toscano (ci dicono che alla maratona tiene un tempo di 2 h 50′ e con le pizze va anche meglio), insieme a brioche, torte, biscotti per la colazione già alle 7.
A Schooner, celebre per il pesce d’altura e la lavorazione dei prodotti di mare, viene affidato il bancone del pesce gestito da una storica famiglia legata la mondo del mare di Viareggio. Quella del Suffragio è una pescheria dove acquistare, già pulito o sfilettato, farsi cucinare o mangiare i migliori tonni, aringhe, acciughe ed ostriche. Per gli amanti del baccalà, una vera goduria: fritto oppure in umido trova la sua morte.
Il bancone dei salumi e formaggi prende il nome di “Latteria” dove è possibile fermarsi per farsi un panino con il lardo di Colonnata, con i bolliti oppure con la frittata di cervella. Vi assicuro che anche un classico crudo, stracciatella e pomodirini confit ha il suo perché ed il pane di Longoni ça va sans dire. Lasagne, quiche Lorraine e altri primi a rotazione completano l’opera.
Molto apprezzata la selezione di vini con uno sguardo più che attento alle proposte naturali di piccoli e medi viticoltori, grazie ad un disponibilissimo oste pronto a farti prima assaggiare che ordinare.
Veniamo ai prezzi: non certo economici, ma le soluzioni sono numerose. Un panino può andare dai 5 euro per la proposta base, fino ai 9 euro per quelli gourmet, la pizza margherita al kg si aggira sui 20 euro, ma vuoi mettere l’impasto di Longoni (e lo sprint del pizzaiolo)? In pescheria i piatti si distinguono tra porzione standard e maxi con prezzi tra gli 8 e i 18 euro. A voi l’ardua sentenza.
Ciò che resta più visibile, oltre a una proposta ben equilibrata e variegata con occhio vigile alle produzioni gastronomiche di nicchia, è il riuscito tentativo di riportare alla luce un luogo storico e profondamente legato alla vita di quartiere. Un quartiere popolato e attivo che, grazie allo spirito aggregante di questo mercato, ritorna il centro pulsante per i suoi residenti e non solo.
Articolo di Martina Di Iorio