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Villa Arconati

Zero qui: entra in simbiosi con la natura e ascolta musica immerso nel verde.

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Villa Arconati Via Madonna Fametta,
Bollate

Appena fuori Milano c’è tutta una serie di ville storiche che nascondono fascino e storie di borghesi d’altri tempi. Tra queste, vicino alla sede storica dell’Alfa Romeo di Arese (dove volevano mandarci i cinesi di via Paolo Sarpi) ma lontano dal carcere di Bollate che guarda il sito di Expo, c’è Villa Arconati che precisamente è a Castellazzo di Bollate. La Villa è ben nota per il classico Festival di Villa Arconati, una rassegna che ormai da quasi trent’anni sfida zanzare e altri insetti e porta milanesi (e non) a vedere concerti in una parte del parco della villa. Qui sono passati da Franco Battiato, ai Tuxedomoon, dai Kraftwerk a Stefano Bollani, passando per Devendra Banhart e Herbie Hancock. Il festival è una delle fonti di finanziamento del restauro (che sembra non finire mai) della Villa che è coordinato dalla Fondazione Augusto Rancilio il cui obiettivo è di ridare splendore e vita a tutte le parti della villa: sale interne, giardino alla francese con le sue fontane e tutta la tenuta che è immersa nel Parco delle Groane.
E dopo anni di do ut des con Terroforma, il già malinconico festival di musica elettronica e sperimentale che si espandeva sotto le fronde del parco della Villa, i restauri della suddetta sono finiti e con essi anche il connubio con il Terraforma. Il parco torna completamente sotto l’ala luminosa e lussureggiante di mamma Arconati e si appresta ad accogliere una fruizione più armoniosa e bucolica, tra passeggiate e incanti.