All’incirca due decadi fa a Roma successe qualcosa di molto curioso: nei box auto di qualsiasi quartiere si potevano trovare più musicisti che proprietari d’auto e i parcheggi assomigliavano un festival multivello spacchettato in live per un pubblico massimo di 4/5 persone ognuno. Questo perché si era diffusa a macchia d’olio l’idea che affittando un box in più persone (e più band), si poteva provare a prezzi bassissimi e per tutto il tempo desiderata. Bastava solo un investimento iniziale per la caparra e un’insonorizzar artigianale e si partiva con le sessioni.
Un fermento simile, che parte dagli spazi, sta investendo da qualche anno il mondo dell’arte contemporanea, condividendone non solo lo spirito no profit, indipendente e do it yourself, ma anche, anzi, soprattutto, un brio magmatico e contagioso, un effervescenza in cui i muri si tramutano in porte. Un movimento uguale e contrario a quello che introno alla prima decade dei Duemila aveva portato le fondazioni al centro di questo mondo. Questa volta però i numeri sono decisamente diversi e più grandi: gli spazi sono andati ben oltre la doppia cifra e attorno ci gravitano centinaia di persone. Troppo per rimanere a guardare. E infatti, in men che non si dica sono arrivate decine di articoli, il progetto editoriale VERA a cura di Damiana Leoni (Quodlibet) e la mostra Materia Nova, a cura di Massimo Mininni presso la Galleria d’Arte Moderna di Roma.
In questa ascesa torrentizia mancava forse un tassello: un momento di dialogo, di confronto, di autorappresentazione. Un momento in cui conoscersi e farsi conscese, umanamente ancora prima che professionalmente. Un momento in cui darsi un volto e stringersi la mano, perché sì, a parole ci si conosce sempre tutti, ma nei fatti non sempre questa affermazione è vera. E per la città è anche positivo che questo momento collettivo sia ospitato dal MACRO, il Museo d’Arte Contemporanea di Roma. Area Condizionata – questo il nome dell’evento, in omaggio a una mostra-performance omonima organizzata nel 1969 da Tommaso Trini nella galleria di Franco Toselli che prevedeva di radunare nello spazio artisti, critici, architetti e designer per una settimana, col fine di creare un lavoro collettivo – si terrà sabato 21 maggio a partire dalle 14:00 e coinvolgerà più di venti realtà: AlbumArte, CASTRO, Condotto48, Spazio In Situ, IUNO, Laboratorio KH, Latitudo Art Projects, Limone + Paese Fortuna, Spazio Y + OFF1C1NA, Spazio Taverna, Ombrelloni Art Space, Panetteria Atomica, pianobi, Porto Simpatica, Post Ex, SPAZIOMENSA, Studioli, Terzo Fronte, Una Vetrina, Villa Lontana.
Sei interventi, in gruppi da tre o da quattro, un’introduzione di Luca Lo Pinto, Direttore Artistico MACRO, un momento conclusivo affidato a Damiana Leoni, Maria Vittoria Marini Clarelli, Massimo Mininni. Un talk-festival in cui confrontarsi e conoscersi. Ne uscirà un manifesto? Una scissione? Una federazione? Difficile stabilirlo e prevederlo. Magari il tutto sboccerà in una grande e caotica battaglia di cuscini, proprio come successe alla galleria Franco Toselli più di cinquant’anni fa.
PROGRAMMA
14:30 Introduzione di Luca Lo Pinto
15:00 AlbumArte, Spazio Taverna, Spazio Y+ OFF1C1NA e Post Ex. Modera Giulia Caruso
15:40 CASTRO, IUNO, Laboratorio KH e Latitudo Art Projects. Modera Lisa Andreani
16:20 Spazio InSitu, Ombrelloni Art Space, SPAZIOMENSA e Una Vetrina. Modera Elena Fortunati
17:00 CONDOTTO48, Limone + Paese Fortuna, Panetteria Atomica e Porto Simpatica. Modera Irene Angenica
17:40 Villa Lontana, Studioli, pianobi e Terzo Fronte. Modera Carlotta Pierleoni
18:20 Interventi conclusivi di Damiana Leoni, Maria Vittoria Marini Clarelli, Massimo Mininni