Così come bar e ristoranti, anche fondazioni e musei scalpitano in attesa del ritorno del Lazio alla cosiddetta zona gialla, che consentirebbe alle istituzioni espositive di riaccogliere i visitatori, seppur limitandosi ai cinque giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì. Con la speranza di una riapertura prossima e duratura, la Galleria Borghese ha annunciato oggi il programma del 2021, con due grandi eventi a fare da traino: una retrospettiva primaverile dedicata a Damine Hirst in primavera e una mostra dossier autunnale dedicata a Guido Reni incentrata sul dipinto “Danza campestre”.
“DAMIEN HIRST, a cura di Anna Coliva e Mario Codognato, dal 10 maggio al 10 ottobre 2021: un imponente gruppo di opere dalla serie di “Hirst Treasures from the Wreck of the Unbelievable” saranno esposte in tutte le sale del Museo affiancando i capolavori antichi. Sculture colossali o piccolissime, realizzate in materiali pregiati come il bronzo, il marmo di Carrara o la splendida malachite si inseriranno, insieme ai suoi dipinti Color Space, nel flusso della collezione permanente, in una visione che combina il contemporaneo all’arte del passato, esorta a ripensare i loro statuti e che crea nuovi confini.
BALLIAMO? Guido Reni a Roma. Danza e Paesaggio, a cura di Francesca Cappelletti, da novembre 2021 sino a febbraio 2022: una mostra dossier dedicata al dipinto “Danza campestre” di Guido Reni, che ha appena fatto ritorno nella collezione del cardinale Scipione Borghese. Tra le opere presenti nel primo inventario della raccolta, questo paesaggio festoso sarà accostato ad altre pitture della contemporanea produzione dell’artista nell’ambito della committenza Borghese, ma soprattutto ad altre opere di artisti bolognesi, da Annibale Carracci a Domenichino, fondamentali per comprendere l’intensa fase di sperimentazione sul paesaggio come genere pittorico nei primi anni del Seicento”.