Il nostro sguardo si spinge fino all’inizio dell’estate, accompagnando il risveglio della città e dei suoi preziosi angoli verdi. Dopo l’appuntamento di marzo dedicato alle visioni, continuiamo a esplorare il potere dello sguardo, questa volta come strumento per leggere e interpretare lo spazio urbano.
Milano è una città in costante trasformazione, che si modella sotto gli occhi e i piedi di chi la vive. Ogni quartiere racconta storie di trasformazioni, di flussi che si incontrano, di equilibri che si rompono e si ricostruiscono. Tra i simboli più evidenti di queste metamorfosi c’è Porta Nuova, immagine di un paesaggio che si ricompone costantemente sotto la spinta di forze economiche e sociali. Pensare la città come un assemblaggio ci permette di vederla non solo come un insieme di edifici e strade, ma come un sistema di relazioni in continua evoluzione: è un intreccio di elementi eterogenei — materiali, umani, non-umani, tecnologici, economici — che interagiscono senza un ordine prestabilito seguendo la forza entropica del caos. Il Bosco Verticale, la Torre UniCredit e Palazzo Lombardia non sono solo icone dell’orizzonte milanese, ma testimonianze tangibili delle forze che plasmano il territorio. Aggiungiamo a questa triade BAM – Biblioteca degli Alberi e la Chiesa di San Gioachimo, due realtà profondamente diverse per epoca, funzione e significato.
Fazel inquadra il complesso di edifici che, secondo la sua sensibilità, definiscono la nuova natura della città.
Dal 4 al 15 aprile, questi cinque edifici potranno essere osservati da una prospettiva inedita grazie a All the Feels, within an Evolving Landscape, il progetto site-specific di Ramak Fazel realizzato per Volvo Studio Milano, curato dalla galleria Viasaterna in collaborazione con la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano Onlus e Portanuova (installazione dal 4 al 15 aprile, mostra fino al 29 settembre). Fazel, fotografo americano di origine iraniana, torna a raccontare Milano, città dove ha vissuto e lavorato tra il 1994 e il 2009. Il punto di vista scelto per l’installazione è in piazza Alvar Aalto, all’incrocio tra via Melchiorre Gioia e viale della Liberazione, proprio davanti all’ingresso di Volvo Studio Milano: affacciato su Porta Nuova, Fazel inquadra il complesso di edifici che, secondo la sua sensibilità, definiscono la nuova natura della città. L’installazione permette uno sguardo frammentario sullo spazio, attraverso cinque visori che reinterpretano i tradizionali cannocchiali panoramici.. Grazie alla collaborazione dell’artista con la Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano Onlus, il progetto si completa con i modelli tattili in scala dei cinque edifici, realizzati in materiale plastico e accompagnati da testi descrittivi in braille e a colori contrastati, curati dalla storica dell’architettura Maria Vittoria Capitanucci. All the Feels, within an Evolving Landscape si estende anche all’interno di Volvo Studio Milano con una mostra fotografica che racconta il rapporto dell’artista con la città attraverso immagini d’archivio e nuovi scatti inediti.
E, nell’attesa dell’apertura dell’installazione, la programmazione di Nuove Configurazioni Potenziali di Volvo Studio 2025 ci propone due eventi speciali. Il 4 aprile, la performer Sarah Brahim guiderà una passeggiata attraverso il parco della Biblioteca degli Alberi, concludendo il percorso al Volvo Studio con una conversazione sulla sua pratica artistica e una colazione. La sera prima, il 3 aprile alle 21, ci sarà invece spazio per l’ironia con lo spettacolo di stand-up comedy di Salvo Di Paola, un’occasione per lasciarsi alle spalle la frenesia cittadina con una risata.
Torna anche Rumore in Studio, la rassegna musicale curata da BASE Milano e Le Cannibale: il 16 aprile alle 21 ultimo appuntamento della stagione con Any Others.
Ramak Fazel: All the feels, within an evolving landscape

Salvo Di Paola “Stand-Up Comedy Live”

Visioni Diacroniche | Sarah Brahim

RUMORE IN STUDIO | Any Other
