Un lavoro che viene da lontano quello che l’artista israeliano Yuval Avital presenterà a Roma a partire dal prossimo 25 febbraio, con una doppia curatela d’eccezione: artistica di Cristiano Leone, scientifica del Direttore delle Terme Mirella Serlorenzi. Da lontano per due motivi: il primo, più prosaico, è che si tratta dell’evoluzione di un “Prologo” realizzato lo scorso anno a Parma negli spazi dell’APE Parma Museo, in collaborazione con il Reggio Parma Festival e la Fondazione Teatro Due di Parma. Il secondo, più profondo, è l’indagine di quella zona liminale che fa parte indiscutibilmente di ogni essere umano e rappresenta il confine sottile e oscuro tra i grandi regni dell’esistenza: il divino e l’animale, il razionale e l’irrazionale, il volto e la maschera, il culto e la ragione, il mistero e il noto, la paura e la fede, il corpo e l’anima.
Insomma, parliamo di quel calderone primordiale dal quale ogni singolo essere e civiltà emergono e a partire dal quale hanno elaborato e continuano a elaborare le proprie storie e narrazioni, che si tratti di mitologia o di scienza esatta. Yuval Avital indaga tutto questo e trasforma i dualismi in un’opera totale in cui ha saputo riversare tutta la sua creatività multimediale e “multimaterica”. Nella tappa romana, la visione di Avital viene esaltata anche dal “campo di gioco”: il complesso delle Terme di Caracalla, di cui verranno utilizzati spazi solitamente interdetti al pubblico, come i sotterranei o il Mitreo.
Ad accogliere il visitatore, tre composizioni materiche create da Avital e ottenute riassemblando reperti archeologici del sito di Caracalla: figure ibride e fantastiche che prendono vita a partire dallo studio e rivisitazione degli objet trouvé presenti nelle sedi espositive e nei depositi dei musei con cui l’artista entra in dialogo. A seguire, lungo la galleria, un labirinto di 130 metri di lunghezza dipinto dallo stesso Avital in cui creature archetipiche, legate alla sfera dell’inconscio e delle paure, emergono dallo sfondo scuro, creando quasi una trasposizione pittorica dei referenti scultorei che il visitatore si è lasciato alle spalle. Completano il viaggio la restituzione in filmato del processo trasformativo realizzato con i performer nel Mitreo e una raccolta di fotografie, video e materiale di scena del prologo di “Lessico Animale” realizzato a Parma.
La due giorni di inaugurazione, con tanto di performance, è fissata per il 25 e il 26 febbraio (dalle 10:30 alle 16:30), dopodiché la mostra sarà visitabile dal venerdì alla domenica secondo i seguenti orari: a marzo dalle 11:30 alle 17:30, ad aprile dalle 13:15 alle 19:15.
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