Tutto ciò che ci circonda ha un suono: dalle città in cui viviamo agli oggetti che ci circondano, fino al corpo che abitiamo. Tutto risuona in quella che è la colonna sonora che ci accompagna nella nostra vita quotidiana. Tutto produce musica, tutto genera armonia, anche una cava di marmo dismessa, che in tre giorni di Luglio in un posto nascosto tra le pieghe rocciose delle Alpi piemontesi si trasforma in un sorprendente spazio culturale. Dal 17 al 20 luglio 2025, la dodicesima edizione di Nextones torna a fondere musica elettronica, arte immersiva e paesaggi alpini nella cornice mozzafiato della Val d’Ossola, e noi siamo pronti ad ascoltare cosa avrà da dirci.
Il Tones Teatro Natura è il cuore pulsante del festival, che unisce musica sperimentale, arti audiovisive e natura in un’esperienza fuori dal tempo con un programma ricco di performance site-specific, installazioni, live immersivi e incontri tra suono e paesaggio con un approccio visionario. Prodotto da Fondazione Tones on the Stones con Threes Productions, Nextones oltre che un festival si può considerare una comunità temporanea costruita intorno alla creatività, alla sostenibilità e all’interazione con l’ambiente. Ogni edizione rinnova il suo legame con il territorio della Val d’Ossola tra gole, borghi medievali e terme naturali, trasformandolo in un laboratorio esperienziale in cui convivono ricerca artistica, ritualità collettive e connessione profonda con lo spazio naturale.
Il programma di quest’anno è pensato come un viaggio sensoriale attraverso luoghi e linguaggi diversi, in un continuo scambio tra corporeità, natura e tecnologia. Il festival si apre giovedì con una chicca: Hydromantique di Michela de Mattei & Palm Wine, una listening session subacquea all’interno delle Terme di Premia, che trasforma l’acqua in conduttore sonoro, esperienza meditativa e rito collettivo. Sempre alle terme, l’improvvisazione tra la danzatrice Lara Dâmaso e la musicista scozzese Brìghde Chaimbeul fonde movimento e musica celtica, immergendo il pubblico in un’esperienza di ascolto radicale e trasformazione corporea. Venerdì poi si parte all’alba con una Community Trail Walk guidata dal collettivo Souplesse lungo i sentieri montani verso il borgo abbandonato di Ghesc, dove la sound artist Sara Berts presenta Codex Viridis, composizione ambient site-specific realizzata durante la sua residenza artistica. Nel pomeriggio si sale agli Orridi di Uriezzo, canyon glaciali scolpiti nella roccia, dove il percussionista svizzero Julian Sartorius mette in scena Hidden Tracks, una scalata sonora dalla valle alla vetta, registrata interamente con drumstick e field recording.
Di sera, il palco principale del Tones Teatro Natura prende vita con alcuni dei nomi più interessanti della scena elettronica e multimediale internazionale. Venerdì 18 luglio si parte con Aya & MFO, tra memoria, corpo e ambienti visuali sospesi, seguiti dal duo britannico Demdike Stare con il nuovo show audiovisivo Baselines. A chiudere, la potenza ipnotica di GiGi FM, il paesaggio glitch-rituale di Heith, e il trio Moin, che rilegge post-rock e shoegaze con urgenza contemporanea. Sabato 19, la giornata inizia con una performance danzata a Montecrestese: EartHeart di Raphael Bianco ed EgriBiancoDanza, un’installazione vivente che mette in dialogo gesto, suono ambientale e partecipazione del pubblico. In campeggio si esplorano le erbe locali con l’Herbcraft Workshop di Souplesse, mentre la sera torna Codex Viridis in una nuova versione tra le rocce del Teatro Natura.
Il main stage ospita artisti di culto come British Murder Boys, coppia leggendaria della techno industriale, e Buttechno, che porta il suo nuovo lavoro tra minimalismo e caos metropolitano. Attesissima la collaborazione tra Caterina Barbieri & Space Afrika, accompagnati dai visual visionari di MFO e Ruben Spini, seguiti dal set ritmico e tribale della italo-ivoriana Ehua, e dalla chiusura affidata a Objekt & CCL, tra footwork, IDM e techno liquida. Domenica 20 luglio il festival si chiude con Ramzilla, alter ego DJ del progetto RAMZi, che porta nella radura del campeggio un dj set sospeso tra jungle, downtempo e atmosfere oniriche.
Tones on the Stones dal 2007 lavora per trasformare luoghi di archeologia industriale in spazi vivi e rigenerativi, promuovendo una cultura dell’incontro e della sostenibilità. Tones Teatro Natura, esempio unico in Europa di teatro ricavato da una cava dismessa, è oggi un centro di ricerca artistica, rigenerazione ambientale e benessere collettivo. L’edizione 2025 conferma l’attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale. L’approccio è concreto e coinvolge tutto: materiali, mobilità, inclusione, rapporto con il territorio. Ogni attività, dalla costruzione delle scenografie alla programmazione artistica, è pensata per ridurre l’impatto ambientale e aumentare il valore culturale. Anche l’identità visiva del festival riflette questa visione: quest’anno è firmata dal fotografo Neven Allgeier, che con le sue immagini racconta una giovinezza fragile ma resiliente, immersa in una natura sublime e inquieta.
Nextones è l’opposto del festival usa-e-getta ma un luogo dove rallentare, sperimentare, ascoltare e incontrarsi. Tra uno stage tra le rocce e un’escursione in montagna, tra una tisana selvatica e un ascolto notturno sotto le stelle, chi partecipa non vive solo un evento musicale, ma entra in una piccola utopia possibile.