Polina Lysenko è nata a Kiev e cresciuta a Mosca: artista poliedrica, il suo lavoro esplora le dinamiche della globalizzazione, del potere e delle identità culturali. Nel 2022, a causa dei meccanismi oppressivi messi in atto dal regime di guerra in Russia, ha deciso di trasferirsi a Roma. Qui l’incontro con il mondo creativo di Roma Est, LatAm Futuro e Ozono Studio.
LatAm Futuro è una delle realtà che Zero segue più da vicino: un collettivo di artisti latinoamericani e italiani di base a Roma, che approfondisce, promuove e diffonde l’opera di artisti di differenti provenienze geografiche della regione latinoamericana e della sua diaspora. LatAm è difatti l’acronimo di latinoamerica, mentre con futuro si sottolinea il focus sui “latino futurisms”, movimenti ispirati dalla corrente culturale dell’afrofuturismo ma con al centro il concetto di migrazione, radici, autodeterminazione, connessione con il territorio attraverso le nuove tecnologie, decolonizzazione. Ad oggi LatAm Futuro ha invitato a Roma artisti musicali come Orieta Chrem (PE), Selvagia (PE), Montoya (IT/COL), Shushupe (PE), Lila Tirando a Violeta (UY), Mala Fama (EC), Warrior (PE/IT), Precolumbian (PE/US), Condoii (EC/IT), Susobrino (BO/BE), Tony Gallardo (MEX), Ojosfinos (UY), Sixth Faith (EC). Tra gli artisti visivi ospitati ci sono stati Zhixto (PE), Carlos Lalvay Estrada (EC), Suc, Rocìo Quillahuaman, Ruben Ojeda Guzmàn.
Il lavoro svolto da Latam Futuro è diventato sempre più un magnete per tutta Roma, incuriosendo e affascinando anche i ragazzi di Ozono Studio, altra eccellenza romana fieramente indipendente. Un collettivo di filmmaker nato dalle viscere dell’underground, molto legato alla scena musicale di Roma Est, che produce video musicali, documentari e film di fiction.
Da questa triangolazione nasce l’idea di raccontare il mondo latino-diasporico di LatAm futuro attraverso gli occhi di Polina. Interviste che non sono interviste, quanto brevi spaccati suggestivi nella vita di artisti con vissuti eccezionali e storie tutte da scoprire; per Polina anche un modo per viaggiare senza poterlo fare, attraversare l’universo latinoamericano attraverso l’arte e l’incontro con chi la produce.
Nella prima puntata di questo format a Roma è arrivato il Messico, con Tony Gallardo, artista di Tijuana. La sua musica è stata descritta come un incontro tra “Frank Zappa, Daniel Johnston, The Knife, OutKast e Rosa Pistola”. Gallardo ha co-fondato l’etichetta Cocobass, è stato pioniere nella fusione tra noise e cumbia di Los Angeles nota come ruidosón e ha pubblicato musica sotto una pletora di soprannomi: dark techno come Boi Patrol, pop elettronico sgangherato come María y José, surf rock sperimentale come El Capricho e dembow sperimentale come La Fiebre X. Ad oggi Tony è anche entrato a far parte di Latam Futuro.
“Mi chiamo Tony Gallardo, vengo da Tijuana, Messico. Beh, da Tijuana e anche da altre parti del Messico. La mia musica è una miscela di tutto ciò che ho fatto nella mia vita e di tutto ciò che ho ascoltato, ricordi d’infanzia legati alla musica, la musica che io e i miei fratelli suonavamo. Ma è anche influenzata dai momenti difficili vissuti in un posto duro come Tijuana, dove abbiamo dovuto affrontare le guerre dei cartelli della droga. La mia musica è infusa di tutto questo ha un po’ di tutto: violenza, amore e me stesso.”