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POV: Chiara Ernandes

KOBO Studio e ZERO presentano Point of View: una finestra dedicata alla nuova fotografia di Roma, dove ogni mese sarà ospitato un progetto indipendente.

Scritto da Nicola Gerundino il 26 novembre 2024

Quando una qualità o un’abilità è talmente diffusa all’interno di un gruppo (più o meno esteso) di persone, di norma si tende a non considerarla più come tale. Nell’era degli smartphone e dei dispositivi fotografici ubiqui, del digitale che si democratizza sempre più velocemente, è quindi forte la tentazione di non ritenere la fotografia più un’arte che richiede tecnica, estro e ispirazione, bensì un’attività quotidiana indistinta come allacciarsi le scarpe. Niente di più sbagliato: per nostra fortuna, la differenza tra fotografa/o a pieno titolo e apprendista instagrammer è ancora netta ed evidente. Ciò non toglie che in questi anni il numero di appassionate/i si sia moltiplicato a dismisura e che il numero di pepite da fare emergere dal sottosuolo sia anch’esso aumentato. POV – Point of View nasce proprio da qui: dalla voglia di sondare e raccontare tutto quello che si muove nel sottosuolo della fotografia a Roma. Un nuovo appuntamento sulle pagine di ZERO che avrà cadenza mensile e sarà realizzato grazie all’imprescindibile occhio sulla città di KOBO, studio Garbatella-based fondato da Claudia De Nicolò e Bianca Trevisani con il quale ZERO ha già collaborato in precedenza per diversi altri progetti. Il nuovo appuntamento è dedicato ad Chiara Ernandes e al suo progetto “Still Birth”.

 

STILL BIRTH

Sono nata morta l’8 agosto 1989. Cianotica e ipotonica, sono stata intubata e rianimata con un massaggio cardiaco. Dopo cinque minuti i miei valori vitali si sono stabilizzati. Nel corso degli anni questo evento ha assunto per me significati diversi. È sempre stato nascosto in un angolo del mio corpo. Un corpo che conservava il suo segreto, le sue ragioni assolute e le sue domande senza risposta. Questo primo episodio della mia vita ha legittimato le mie stranezze, ha difeso i miei limiti, ha esasperato la mia disperazione e il mio essere diversa e distante dal resto del mondo. Ha sostenuto la mia disobbedienza. Poi ho sentito il bisogno di cercare me stessa, di dichiarare a me stessa che esistevo. Ho iniziato a chiedere al mio corpo di cercare di ricordare dove era stato, quale lingua aveva parlato mentre cercava di iniziare il suo viaggio. Mi sono messa nei panni di una speleologa, di un’astronauta, di un’esploratrice, di una ricercatrice. Sono entrata nei miei crateri siderali, nelle mie calcificazioni rocciose, nella dimensione fusionale che il tempo assume quando non esiste. Mi sono vista dispersa nella luce, mi sono confusa con una pietra, mi sono nascosta dentro mia madre dalla quale non poteva esistere separazione. Ho iniziato dalla morte, per contraddizione”.

 

CHIARA ERNANDES

Chiara Ernandes nasce a Roma nel 1989. Lavora principalmente con la fotografia e utilizza un linguaggio contemporaneo e multidisciplinare. Dopo aver frequentato una scuola di fotografia e diversi corsi di approfondimento inizia a lavorare come fotografa di scena nell’ambito del teatro contemporaneo e delle arti performative. Nel 2018 incontra a Roma Francesco Rombaldi fondatore di Yogurt Magazine, uno spazio focalizzato sulle arti visive e la fotografia contemporanea. Tra il 2018 e il 2020 lavora e realizza “Still Birth”, una ricerca autobiografica nella quale affronta e approfondisce diversi temi personali relativi alla sua nascita. Il lavoro diventa un libro nel 2021 pubblicato da Yogurt Edition. La pubblicazione ha ricevuto molti riconoscimenti da festival nazionali e internazionali, nel 2024 è in shortlist al Singapore International Photography Festival 2024. Nel 2022 “Still Birth” è stato selezionato da Giovane Fotografia Italiana e esposto nell’ambito di Fotografia Europea a Reggio Emilia e all’Athens Photofestival 2022. Il lavoro viene esposto anche a Liquida Fotofestival a Torino, al Mia Fotofair a Milano e parte del lavoro è stato acquisito dalla Fondazione Orestiadi a Gibellina. Nel 2023 espone all’Istituto di Cultura Italiana di Stoccolma e nel 2024 a Belgrado, presso l’Istituto Italiano di Cultura, che ospita la sua prima mostra personale. Attualmente l’autrice continua la sua ricerca, sperimentando nuovi approcci e tecniche, esplorando nuove possibilità.