Stefano Libertini Protopapa e Pierpaolo Moschino sono amici da sempre. Condividono diverse passioni, in primis quella per la musica e per il clubbing, che li ha fatti incontrare e inziare questo nuovo progetto che va sotto il nome di FLUIDOSTUDIO. Un’idea con diverse anime: quella discografica e quella di agenzia. Stefano e Pierpaolo, insieme a una serie di collaboratori tutti molto attivi in campo musicale come Populous ad esempio, supportano nuovi artisti emergenti e fanno consulenza musicale per diversi brand.
Hanno scelto NoLo come quartiere d’azione, sono precisamente in via Padova 41, e da qui continuano a tessere rapporti con amici, artisti e creativi per sviluppare progetti di diverso genere. Punto di partenza valori condivisi come l’inclusione sociale, l’anti-razzismo, e il pieno supporto alla comunità queer di cui i due fanno parte. FLUIDOSTUDIO dà voce alle minoranze, senza distinzione di genere, e lo si capisce bene dando uno sguardo agli artisti che ad oggi sono rappresentati dall’agenzia: boyrebecca, David Blank, VERGO, ALO, persone che non hanno paura di dire la cosa sbagliata. Una chiacchierata tra amici – noi di ZERO seguiamo da tempo Stefano e Pierpaolo supportandoli in altri progetti che portano avanti da tempo – per capire di più sulla loro direzione artistica, i loro valori e perché no, qualche consiglio su cosa fare e vedere a NoLo.
Partiamo dalle presentazioni. Chi siete, cosa fate? Qual è il percorso personale che vi ha portato a fare quello che fate ora?
Ciao, siamo FLUIDOSTUDIO, ovvero Stefano Libertini Protopapa e Pierpaolo Moschino. Veniamo entrambi dal mondo del clubbing ma ci siamo conosciuti lavorando insieme a diverse produzioni audio/video per brand di moda qualche anno fa. Protopapa è un dj (Le Cannibale, q|LAB, Eurocrash, tra i molti) e viene dal mondo queer (è anche il direttore artistico di Pride Square Milano), è un party monster e, negli ultimi anni, ha vissuto più in viaggio che fermo in un solo punto. Pierpaolo Moschino aka prp è un sound designer e musicista ed è 1⁄4 di Balera Favela. Come dj ha sperimentato numerosi mondi sonori nel corso degli anni, e ha gettato le basi di FLUIDOSTUDIO nel 2017, nella taverna di casa sua.
Raccontateci come nasce FLUIDOSTUDIO.
Negli ultimi due anni ci è capitato di collaborare sempre più spesso, lavorando insieme sia per progetti commerciali, come sonorizzazioni di spot e consulenze musicali per brand, sia discograficamente, producendo e sviluppando i percorsi di diversi artisti emergenti (boyrebecca, David Blank, VERGO, ALO…). È stato abbastanza spontaneo dare una forma più concreta a tutto questo lavoro creato insieme.
FLUIDOSTUDIO non è solo uno studio di registrazione ma un'agenzia a tutto tondo. Di cosa si occupa nello specifico?
Ci occupiamo di suono, dalla progettazione ai ritocchi finali. Abbiamo deciso da subito di avere due anime: quella discografica e quella di agenzia.
Se la parte discografica ci mette in contatto con tanti artisti, musicisti, autori e creativi in generale, quella di agenzia ci collega con aziende e brand.
Ci affascinano entrambi i mondi e ci stimolano in modi completamente diversi.
L’idea è di creare una vera e propria agenzia (FLS Agency) nel giro di pochi anni, con una squadra di collaboratori e professionisti, come Populous, Cecilia Grandi e Nicola Garzetti, che già ci supportano dagli inizi.
Che direzione artistica ha FLUIDOSTUDIO?
Lo suggerisce già il nostro nome: siamo fluidi, in tutti i sensi.
Ci piace arrivare dove gli altri non osano: come un liquido ci espandiamo e ci mischiamo ad altri materiali per vedere cosa succede.
Per la parte discografica ci piace scovare artisti “strani”, che non abbiano paura di dire la cosa “sbagliata”. Ci piace supportare il mondo queer, del quale anche noi facciamo parte.
Che sia un EP per un cantante o uno spot per un brand, FLUIDOSTUDIO si plasma a seconda del progetto che si trova davanti, proprio come un fluido.
Quindi se sono un giovane artista e voglio essere rappresentato da qualcuno posso venire da voi? Come funziona questa aspetto di FLUIDOSTUDIO?
Puoi sicuramente inviarci il tuo materiale (demo, beat, testi, idee) e possiamo iniziare a parlarne. Potremmo produrre qualcosa insieme, supportando la creatività a tutto tondo o solo una parte, mettendoti a disposizione le nostre competenze, esperienze e attrezzature.
Che tipologia di artisti avete?
Ad oggi seguiamo artisti molto diversi tra loro, sia nei generi che nelle personalità. Ci piace guidarli in un percorso di consapevolezza artistica volto al maggior successo discografico possibile, senza mai perdere di vista i valori personali di ognuno di loro.
FLUIDOSTUDIO è molto attento a tematiche di inclusione ed equality, contro ogni tipo di sessismo e razzismo. Ci dite di più?
A volte si sottovaluta quanto potere possa avere la musica, può influenzare grandi masse, può emozionare e far riflettere. Crediamo molto nel valore educativo dell’espressione musicale ed è uno dei principi cardine di FLUIDOSTUDIO. Dare voce alle minoranze è un dovere morale.
Il quartiere in cui siete, NoLo, per voi ha un significato anche alla luce di questi valori? Perché l'avete scelto?
È un quartiere che ha il fuoco dentro, da sempre multietnico e ha, per ora, una dimensione umana. Ci si conosce quasi tutti e, cosa più importante, ci si supporta.
Cosa rappresenta per voi NoLo? Possiamo considerarlo un quartiere creativo? Perché?
NoLo è casa di FLUIDOSTUDIO ma anche di Protopapa che ci abita da 8 anni, da prima che si chiamasse North of Loreto. NoLo è anche casa di numerosi nostri amici artisti e creativi coi quali ci piace confrontarci e sognare ad occhi aperti davanti a un drink, provando poi a realizzare quei sogni incredibili.
Una giornata tipica a NoLo: FLUIDOSTUDIO cosa consiglierebbe di fare, vedere, mangiare, con chi parlare?
Sicuramente venire a trovarci, la porta del nostro studio è sempre aperta!
Per gli appuntamenti di lavoro scegliamo i numerosi bar della zona: NoLo.So, Salumeria del Design, Ghepensimi, HUG o al Memà Café se proprio vogliamo fare colpo. A noi piace molto fare pausa prendendo un gelato in piazza Morbegno e mangiandolo passeggiando sul navglio Martesana.
Ah, venerdì mattina il mercato di via Termopili è un’esperienza da provare, una volta abbiamo scoperto una cantante lirica di 70 anni mentre compravamo le rape.
I simboli della vostra NoLo
“La taverna dei terroni” nel mercato coperto di viale Monza, il parco Trotter in tutte le stagioni, via Padova e il suo bordello a ogni ora, il tram 1 che quando passa in via Venini ti fa vibrare anche gli occhiali.