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Sara Serighelli e Dafne Boggeri

Le pioniere della sperimentazione all'Isola

quartiere Isola

Scritto da Lucia Tozzi il 9 luglio 2020

Sara Serighelli ha fondato O’, uno spazio che ha fatto la storia dell’Isola ma che è anche stato al centro di una specifica scena musicale e performativa. Insieme a Dafne Boggeri ha dato vita a SPRINT, il Festival dell’editoria indipendente più radical e ricercato d’Italia.

 

O' è uno spazio che ha fatto storia a Milano in generale e nell'Isola in particolare. Come è nato e come funziona?

Due persone si sono incontrate, hanno cominciato a lavorare e stare bene insieme. Sono per caso finite a passeggio davanti al civico 12 di via Pastrengo, il portone era aperto e così la porta in fondo al cortile. Quando si dice fatalità. Tutto è andato di conseguenza, una cosa ha generato l’altra e ancora, e ancora. Era la fine del 2000 e a maggio dell’anno seguente abbiamo inaugurato la programmazione di O’. Direi che fondamentalmente è stato uno spazio per gli artisti, per tutte le persone che lo hanno frequentato. Relazioni di lunga durata, collaborazioni sviluppate nel tempo e in ambiti differenti, con progettualità estese, approfondite. Performance, installazioni, progetti legati al cinema sperimentale, al suono, concerti, laboratori e workshop, un programma di residenza, mostre, editoria. Una dimensione orizzontale e informale che ha favorito moltissimi scambi, e ha dato luogo ad una comunità.

Oltre alla parte performativa qui è partito SPRINT, il festival di editoria indipendente più interessante di Milano. Perché tu e Dafne avete deciso di mostrare questa ricerca così radicale e come avete pensato l'espansione in tutto il quartiere e infine lo spostamento, laboratori a parte, a Spazio Maiocchi?

SPRINT è nato come formato diffuso quando il quartiere Isola non si trovava ancora (o del tutto) ‘stressato’ da una gentrificazione tentacolare. È stato speciale sperimentare la generosità condivisa delle persone che ci hanno ospitato, dallo Studio di Matias Guerra al Teatro Verdi, passando per Zona K, c-r-u-d- e la sede di Pijama. Uno zig-zag sperimentato per sei edizioni, che poi, nel 2017, ci ha fatto desiderare di concentrarci solo su alcuni luoghi, di cui Spazio Maiocchi – fondato dalla visionaria convergenza di Carhartt WIP e Slam Jam – è il perno, con due qualità fondamentali: l’estrema versatilità e un percorso a cavallo delle discipline.

Quali sono le reti che hai / avete sviluppato nel quartiere? con chi avete soprattutto collaborato? chi vi piace?

Ci sono stati bellissimi momenti con e per il quartiere. Esperimenti auto-organizzati e spontanei con esiti sorprendenti, come cene collettive lungo i binari in via Pepe al tramonto oppure in piazza Archinto. Tante reti, per citarne alcune, la prima fu Cantieri Isola nel 2001 oppure Isola-Garibaldi, Soglie. Molte persone o realtà nel tempo si sono trasferite altrove o hanno seguito altre vie. Gli amici belli del quartiere sono Micamera, Agalma, Isola Libri, le ragazze di Medionauta, b**k, Pianoterra. Poi Spazio Gamma, galleria-libreria che in tempi recentissimi con la sua (eroica) apertura ha dato una bella sferzata alla cibo-mono-cultura dilagante qui e in città. Oltre ai già citati alla domanda 2 :)

Dove andate a bere, a mangiare, qua intorno?

Buon vino al Vinario, pizza da Little Italy, cibo veg ancora raro ma ad esempio lo storico indiano Taj Mahal in Lambertenghi, il falafel in via Borsieri, Capra e cavoli qui accanto.

 

Spazio O’ 2015 – foto via facebook

Quali sono i punti che amate di più per passeggiare o incontrare qualcuno?

Per le strade con il mercato preferibilmente al sabato e Isola Pepe Verde. Sul cavalcavia Bussa per guardare le montagne.

Il prossimo SPRINT: come sarà?

Tenteremo di attivare un ‘qui e ora’ che sia (a suo modo) ancora più motivato dal desiderio dell’incontro.