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Rita & Cocktails

Zero qui: Beve i migliori cocktail della città

Contatti

Rita & Cocktails Via Angelo Fumagalli, 1
Milano

Orari

  • lunedi 18:30–02
  • martedi 18:30–02
  • mercoledi 18:30–02
  • giovedi 18:30–02
  • venerdi 18:30–02
  • sabato 18:30–02
  • domenica 18:30–02

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Cucina

Prezzo

Le novità
«Non accettiamo prenotazioni» c’era scritto nei primi giorni successivi all’inaugurazione del Rita sulla loro geniale pagina Facebook, l’unica timeline di un locale che vale la pena frequentare se hai voglia di farti una risata – nella mia personale rassegna stampa mattutina è seconda solo a quella di Lercio.
Ora le prenotazioni vengono accettate solo per gruppi ridotto: il nuovo restyling del locale potrebbe essere riassunto tutto qui. Perché Edo e Luca hanno deciso di rimettere il bancone al centro di tutto, proprio come nel lontano 2002, solo che ora il Rita non è più un corridoio e il bancone di legno (il legno finalmente, non il carbonio, il ferro, la plastica o la pelle umana) ha assunto la forma di lettera (e anche punto) G: una scelta fatta per il confort di quegli ospiti che in un cocktail bar odiano le tavolate dei compleanni e amano sedersi agli sgabelli a tu per tu con i barman, magari caricandosi il cellulare grazie alle nuove prese USB (e appendendo la giacca al gancio di fianco), conversando senza problemi grazie ai pannelli sul soffitto.

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Molto bella la libreria (sempre di legno) di fronte al bancone, piena di bottiglie pregiate; quelle “standard” e tutti i gin, invece, sono a disposizione dei baristi senza dover usare la celebre asta telescopica (o bastone estendibile che dir si voglia). Lungo le pareti ci sono due divanetti in pelle rossa (con tavolini) che ricordano lo stile dei motoscafi di lusso, già ispiratrici del logo Rita (cfr “Riva”); inoltre c’è un tavolo privé tra i due bagni, completamente rifatti, uno bianco e uno nero. Anche nel dehors ci sono meno tavolini e non per gruppi numerosi (ricordate il confort?).

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La nuova lista è invece un piccolo tabloid di 4 pagine dal titolo “Cameriere della Sera”: contiene notizie surrealmente alcoliche e alcuni drink che non abbiamo tardato a ordinare come il Super Nacho (mezcal, cetriolo, sciroppo di cumino, lime, soda al peperono roso piccante): Mezzo Mezzo e Mezzo (Vermouth del Professore, Mezzoemezzo, grappa); Smoke on the water (Campari, Averna, soda ananas e tè Lapsang Souchong). Gli altri fateveli raccontare al bancone, ché ne vale la pena.
In definitiva, dopo aver fatto da apripista alle new era dell’aperitivo milanese, il Rita si rilancia alla grande e si riapre al bevitore consapevole, meritandosi ancora il posto al numero 1 dei luoghi dove andare a bere in città. Ma le novità non finiscono qui: avete già sentito parlare del nuovo ristorante?

Camerire della sera + drink

La recensione storica

Il 12/12/2002 aprì un bar destinato a diventare il punto di riferimento per la cultura del bere a Milano. Facile dirlo ora, ma già all’epoca le potenzialità si vedevano tutte – tirate fuori lo Zero di ottobre 2003 se siete collezionisti!, e pazienza (anzi, meglio) se il Rita era solo un corridoio “con più bottiglie che cristiani”. Erano ottimi indizi la cura nei prodotti e nella realizzazione dei cocktail – basti pensare al gin zen (zenzero fresco pestato, gin, lime e soda, ghiaccio tritato), uno dei drink più imitati in città che qui è stato inventato -, l’assenza del buffet all’aperitivo – sostituito con tartine (non si diceva ancora finger food) sempre più sfiziose -, un menu del cibo ideale per accompagnare i drink – hamburger della macelleria Masseroni su tutto, anche se le nuove proposte stanno facendo diventare il Rita anche un ristorante. Avete mai provato le alette di pollo alla Coca-Cola, lime e peperoncino? Parliamone! Ma se è vero che un locale lo fa soprattutto il pubblico, bisogna dire che Edoardo Nono, Gianluca Chiaruttini e tutti gli altri sono stati bravissimi a conquistarselo a colpi di costanza, entusiasmo e continue sorprese (come il consistente restyling dell’estate 2016, l’anno in cui Edo e Luca hanno deciso che un cocktail bar è soprattutto il bancone), trasformando il Rita nel locale dove andare quando vuoi bere sul serio. Da frequentare per una sbronza sonora, ma consapevole.

Articolo di Simone Muzza. Tutte le foto sono di Raul Colombi

Contenuto pubblicato su ZeroMilano - 2020-03-01