Chissà se Nic Offer dei !!! (Chk Chk Chk) se l’è presa quando al Rainbow (Rip) gli rubammo il microfono per urlare “Pravda, Pravda”. L’episodio, di per sé deplorevole, è però significativo per raccontare quanto il Pravda sia il luogo ideale per iniziare una serata memorabile. Per chi non ci fosse mai stato, è un cocktail bar tanto piccolo negli spazi quanto grande nella qualità dei drink e nel numero di vodke proposte: più di 150, in continua crescita (come peraltro i gin).
Arrivi presto per evitare l’inevitabile delirio che si crea soprattutto nel dopocena dei week end, ti siedi al bancone sovrastato dalla bottigliera e cominci a bere guidato dai barman, capitanati da Enrico Contro, “Frog” per tutti. Al terzo drink via Vittadini diventa via Vodkatini – come celebra la targa toponomastica regalata da una cliente – e l’imponente scritta in cirillico “Pravda” ti sembra l’unica verità possibile (Pravda significa verità ed era il giornale del partito comunista russo quando c’era ancora la CCCP). A quel punto non ti resta che andare a ballare o a un concerto, possibilmente senza rubare il microfono a chicchessia.
Contenuto pubblicato su ZeroMilano - 2020-03-01