Credete sia esagerato chiamarsi come l’inferno? Ebbene sì, lo è: Hell è sfacciatamente, smodatamente, grandiosamente esagerato. I suoi set somigliano più a riti bacchici, che a performance musicali, e lui, dietro la consolle, è il “briccone divino” che vi incita, vi eccita, vi conduce ad invasarvi… Ecco cosa accadde l’ultima volta al Link di Bologna. Ascensore per l’inferno, fermata girone Link. Luci umorali scandagliano le pareti bianche; l’atmosfera è acre e umida come una stanza d’infermeria…chimica come una manciata di pillole…densa di facce e corpi che si intrecciano fra le colonne. Dietro il mixer troneggia il re degli inferi, e incendia la notte fredda fino all’alba. Il set è una cavalcata delle Walkirie: pura furia teutonica lunga oltre quattro ore e cadenzata dall’inizio alla fine da un beat implacabile e plumbeo. Una marcia in crescendo, ossessiva e liberatoria insieme, di cui Hell ha il controllo assoluto. Acuto e perverso, geniale e dissacrante, chirurgo del beat che si sfregia come un punk. Nelle sue mani la techno è sporca, violenta, penetrante, ma perfetta per accogliere il giro di basso di “Come as you are”. Nelle sue mani Kurt Cobain sta bene anche in loop, e su moti grevi di electro si insinuano i Clash. I muscoli pompano ebm, il sudore luccica come le pailettes di David Bowie; le chitarre più acide sposano il synth. Cher canta l’acid-house, i White Stripes giungono in trionfo, mentre Alan Vega sbraita dal mixer… Ascensore per l’inferno, fermata girone Magazzini Generali: siete pronti?
Dj Hell
3/12/2004, Dj Resident Lele Sacchi. Un diavolo d’uomo.. Magazzini Generali, Via Pietrasanta 14, Milano
Social