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G. Schneider @ Jetlag

27/10/2006, Magazzini Generali, via Pietrasanta 14, Milano

di Stefania Rigablue

E’ ritenuto tra i migliori interpreti del sound chiamato microhouse e soprattutto la punta di diamante della Poker Flat, l’etichetta di Steve Bug. Guido e Steve si incontrarono in un ristorante a Berlino mentre Guido stava terminando il suo album, così gli passo il bootleg per chiedere un parere. In breve gli mandò un cd con sei tracce e Steve ne fu entusiasta. Se si dovesse fare il paragone con un profumo, il suono di Guido Schneider sarebbe il millesimato di Creed. Per chi lo ignorasse, i profumi Creed della storica casa londinese emanano esclusività in ogni particolare di composizione. Le fragranze più rare sono definite Millesimè, termine usato per i migliori champagne prodotti da un unico vitigno al momento in cui il raccolto è all’apice della qualità. Mettiamola così: il set di Schneider potrebbe essere un Millesimè, non un suono sempre uguale, ma qualcosa di ponderato e calmierato, con i toni scelti nel loro apice. Come lo champagne prodotto da un unico vitigno.

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