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Down

22/4/2008, Alcatraz, via Valtellina 25, Milano

di Metal Guru

Questo è un cazzo di evento. E scusate il tono dozzinale, ma qui stasera si raduna gente senza peli sulla lingua. Gente dallo sguardo truce e dal corpo tatuato. Fieri cittadini americani col fucile sotto il letto, ma con un odio profondo verso Bush. Gente che puzza di marijuana e tabacco, alcool e sudore, che ha le occhiaie, mena le mani, si droga ed è andata in overdose e pure in prigione; gente che non sta un cazzo bene. Disperati cui muoiono gli amici di una vita mentre suonano su un palco, colpiti da una pallottola di un fan troppo zelante e... marine. Gente che vive a due passi dal Mississippi, nelle lande malsane che circondano New Orleans. Che ha scovato nel metal più estremo le radici per fare un blues viscerale, uscito dalle fogne peggiori. Dai Pantera ai Down, è la voce di Phil Anselmo a far da costante. E non è solo un urlo gutturale e disumano, ma una vibrazione che apre ferite. La accompagnano, nell'unica e prima data in Italia, musicisti con trascorsi in Corrosion of Conformity, Eyehategod e Crowbar. Ho già i brividi. I dischi all'attivo sono tre, uno più denso dell'altro. Nessun supporter stasera: la potenza del blues più metallico e malsano del ventesimo secolo basta e avanza.

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