Michael Fliri viene da una regione apparentemente appartata, verde e schiacciata fra due immaginari in potenza contraddittori: quello del turismo e quello del bilinguismo. È il luogo da cui - più come un’eccellente spremuta di bacche alpine che per una fuga - arrivano i talenti più balzani e genialoidi negli ultimi tempi, da Matteo Thun e Martino Gamper a Rudolf Stingel. Sì, Michael è sudtirolese. O altoatesino, per correttezza politica. Partendo da Tubre, sotto il passo del Forno, a un tiro di schioppo dall’Austria e a uno dalla Svizzera, Michael pendola fra l’Europa e gli Usa con video e installazioni semplici, intense, ironiche e imprevedibili. È rigoroso, ma sa certamente anche divertirsi molto nel suo lavoro. E oggi, per un artista, non è affatto poco.
Michael Fliri
28/5/2008, Galleria Raffaella Cortese, via Stradella 7, Milano
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