Se ti piacciono i Sunburned Hand of the Man vuol dire che un po’ ti sei bruciato, e sai benissimo di che tipo di ustioni sto parlando. Ricordo la prima vampata, mentre qualche brano di "Fire Escape" girava nell’autoradio sgangherata di un amico: sospensioni, groove psichedelici, percussioni tribali, estasi, panico, deflagrazione. La scottatura riaffiora al Netmage 09, col live della band. L’improvvisazione diviene armonia e il suono immagine, sotto lo stimolo delle suggestioni video del "Village Oblivia" all'interno del quale il gruppo si esibisce. A Milano il gioco tra i contributi si ribalta. L'installazione nomade degli Invernomuto ricompare rinnovata, sviluppando proprio il percorso intrapreso coi Sunburned. Possiamo immaginare quello che il villaggio ha da proporci: long take che catturano angoli di (sotto)bosco, personaggi medioeval-cavallereschi che fanno capolino in un paesaggio inquietante, quasi immobile. Sono forse le ultime propaggini dell’immaginario gotico? La traiettoria della ricerca degli Invernomuto si fa sempre più chiara e per riflesso anche l’identità che il LAP cerca di darsi al suo secondo appuntamento. Nascosto agli occhi dei visitatori, l’enigmatico monolite bronzeo di Vascellari riverbera ancora vibrazioni oscure.
Invernomuto: "Village Oblivia"
26/5/2009 - 20/6/2009 Lambretto Art Project - LAP, via C. Arrighi 19, Milano
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