In principio ci sono mia nonna e la domanda che mi fanno tutti: “Ma è nera? Ma nera nera?”. Sì, la mia pelle è bianca, ma il mio sangue è misto. Come questo festival, che non mostra solo cinema dal Continente Nero, ma anche dall’Asia e dall’America Latina, in un tripudio di culture che si mescolano. Sono 50 le nazioni rappresentate e circa 80 i film e i video da vedere: prime nazionali come “La nana”, premiato al Sundance-garanzia-2009, “Leonera”, visto a Cannes nel 2008 e “Sex, gombo et beurre salé” del regista di “Daratt”, premio speciale della giuria di Venezia '06. Guardi e rifletta chi ha dubbi sui colori del mondo: i continenti sono ampi e pure il programma del festival non scherza. Per i daltonici, c'è un evento tutto da vedere e ascoltare, “Al Jazeera, l’occhio arabo sul mondo”. Perché l’11 settembre non ha scatenato solo la famigerata “guerra intelligente” degli occidentali, ma soprattutto un conflitto di immagini. “Noi” non siamo più i supremi padroni mediatici, ed ecco che “loro” ci fanno paura. Per capire e, magari, smetterla con le domande stupide. Perché mia nonna è nera nera, parla il tigrigna e prepara uno zighinì spettacolare. Paura di quello che ho detto? Basterebbe conoscerlo.
Festival del cinema Africano, d’Asia e America Latina
23/3/2009, San Fedele, Oberdan, Gnomo, Palestrina, Centre Culturel Français, Casa del Pane
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